La prima vera libera associazione di consumatori


L'IMMAGINE DI UTENTE E' STATA STRAVOLTA DAL DISTRIBUTORE DI ENERGIA

04.03.2018 14:52
 

L'utente, ossia colui che per definizione usufruisce di un bene, di un servizio generalmente collettivo, fornito da enti pubblici o società private che operano in un servizio di pubblica utilità, nel tempo, ha perso valore, ogni diritto. In Italia, per ciò che concerne la distribuzione e misurazione dell'energia, la figura stessa di utente è stata assunta paradossalmente dal fornitore stesso, ossia da Enel-Distribuzione Spa che è diventatata monopolista del servizio. Secondo una visione distorta della realtà, e-Distribuzione Spa, detenendo la proprietà dei contatori si è arrogata nel tempo anche la capacità di definirsi "unico utente della rete". Ma allora quelli che pagano le bollette e che su ogni kWh che consumano, sono costretti a pagare una una percentuale per mantenere questa azienda, chi sono..? Loro non sono utenti..?

Sappiamo che può apparire un po' paradossale come ragionamento, pazzesco se vogliamo e soprattutto se tale ragionamento è il frutto del pensiero di una azienda che opera in un servizio di pubblica utlità. Tuttavia credeteci, noi ci limitiamo semplicemente a trasmettervi ciò che è emerso dagli atti della causa che ha visto impegnata la nostra Associazione contro questa società. Crediamo sia un dovere spiegarvi quanto poco i consumatori sono considerati da questa società e quanto poco, questa società, abbia dimostrato di rispettare i loro diritti negli anni. Nessuno in Italia, dal 2001 ad oggi, ha mai ricevuto quel documento previsto per legge che avrebbe dovuto e deve ancora oggi essere consegnato unitamente al contatore. Stiamo parlando di oltre 32 milioni di Dichiarazioni di conformità CE che la Società Enel Distribuzione Spa non ha mai consegnato ai consumatori. Ricordiamo a tutti che la Dichiarazione di conformità CE rientra tra i documenti accompagnatori, ossia quell'insieme di documenti che viaggiano unitamente all'apparecchio fino al punto di sua installazione e messa in servizio. Ad oggi, gli unici ad averla ottenuta, sono tutti coloro che per specifico intervento della nostra Associazione e utilizzando i nostri moduli, ne hanno fatto esplicita richiesta alla Società Enel Distribuzione Spa. 

Segnaliamo giusto per intenderci quanto per gli organi di vigilanza e polizia, sia facile sanzionare per un'infrazione un semplice cittadino ed esigere, utilizzando lo strumento repressivo che la norma prevede, il pagamento della sanzione. Tuttavia, stranamente, se l'infrazione viene commessa da una Società privata come Enel Distribuzione Spa, che cosa si fa, si chiude un occhio..? 

32 milioni di contatori immessi sul mercato italiano, privi di conformità CE, non solo a livello di documentazione e certificati, ma errati anche nel simbolo grafico riguardante la Marcatura CE che non rispetta i requisiti previsti dalla Decisione 93/465/CEE del Consiglio dell'Unione europea, del 22 luglio 1993. Stiamo parlando di almeno 1500 € di sanzione per ogni infrazione, 1500 € di sanzione per ogni strumento messo in commercio o in servizio. Provate a prendere una calcolatrice e a farci due conti. Stiamo parlando di 48 miliardi in sanzioni che gli organi di vigilanza hanno omesso di incassare dal gruppo Enel. Non lo considerate sufficientemente grave..?

Ancor più grave è scoprire che la società Enel Distribuzione prima, quanto la Società e-Distribuzione poi, abbiano perseverato nel mantenere la medesima condotta illecita. Anche oggi infatti, la Società e-Distribuzione Spa che sta installando i nuovi Open Meter, persevera nel non mettere il consumatore in condizioni di ricevere il documento di conformità unitamente allo strumento. O meglio, oggi, a fronte della richiesta di tale documentazione, impone al consumatore l'obbligo di registrazione al proprio sito internet, impone l'obbligo allo stesso di effettuare richiesta utilizzando il loro modulo e poi, forse, gliela mandano. E-Distribuzione Spa dimentica però che in un paese ormai abitato in prevalenza da anziani e pensionati, non tutti sono vezzi all'utilizzo di internet. 

Vien da sorridere se si pensa che, ci possono essere stati davvero nipoti che per il compleanno hanno regalato un tablet al nonno e il nonno l'ha considerato molto più utile per farci il trito di cipolla o prezzemolo e poi l'ha messo in lavastoviglie. 

 

Allora vien da chiedersi, perchè bisogna negare la possibilità a queste persone di ricevere quel documento nelle modalità previste dalla legge..? Perché bisogna sempre rendere tutto così complicato o imporre addirittura ai consumatori obblighi che non sono tenuti ad osservare..? Non state facendo un piacere al consumatore consegnandogli quel documento, è un vostro preciso dovere e obbligo consegnargli ciò che gli spetta per diritto e per legge.

Pochi di voi ne saranno a conoscenza, ma, negli allegati contenuti nel D.Lgs n.22 del 2 Febbraio 2007 che ha recepito la Direttiva 2004/22/CE meglio conosciuta come direttiva MID sono prescritti i metodi per la valutazione della conformità CE. E' a discrezione di ogni produttore di strumenti di misura scegliere quello che preferisce adottare, ma, una volta scelto il metodo, a quel metodo il produttore si dovrà attenere sempre. Enel Distribuzione Spa a parole ha sempre millantato il fatto di essere il produttore dei contatori di energia elettrica, anche se nei fatti, la produzione di tali contatori era stata affidata in gara d'appalto alla CMEC (CINA MACHINERY ENGINEERING CORPORATION) dato che loro era il progetto di quel contatore come si evince dall'interrogazione a risposta scritta 4/10202 del 14/06/2004. Potete ancora oggi visualizzare sul loro sito il progetto del contatore remoto in Italia.

Lo espongono ancora quasi a ricordarci quanto siamo stati fessi ad adottarlo in Italia..? Non sappiamo se è per questo motivo, ma di certo per la CMEC Cinese è motivo di vanto commerciale dato che siamo stati l'unica nazione al mondo che ha adottato quel tipo di prodotto per misurare i consumi di energia elettrica. Nemmeno la Cina ha inteso adottarlo. Ne abbiamo acquistato svariati milioni di pezzi distruggendo le nostre aziende italiane che producevano i migliori contatori al mondo. Si, forse siamo stati davvero fessi in Italia, è un dato di fatto..! 

Chiarito il fatto che Enel Distribuzione non ha fabbricato nulla, ma ha solo importato e introdotto nello Stato italiano materiale non conforme ai requisiti di sicurezza, tanto che nemmeno nel 2004 quando con il  Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 172 che recepiva la direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza dei prodotti l'azienda ha fatto un passo indietro. Ha continuato imperterrita ad installare milioni di questi contatori illegali e potenzialmente pericolosi per altri 3 anni fino al 2007. 

Enel Distribuzione ha in più occasioni dichiarato di essere produttore/fabbricante dei suddetti contatori, su quei contatori ha apposto il proprio marchio, o peggio, ha apposto un logo di fianco al quale c'è scritto Enel.. Ma Enel chi..? Enel che cosa..? Non certo l'Ente Nazionale per l'energia elettrica dato che non esiste più dalla fine degli anni 90. Noi possiamo solo dirvi che per legge, su quel contatore deve essere apposto il nome del fabbricante, ma se il fabbricante è Enel Distribuzione Spa, allora il nome non figura. Di chi è dunque quel contatore..? Chi l'ha prodotto o fabbricato..? E' di Enel Servizio Elettrico..? Di Enel Energia..? Di Enel Spa..? Oppure vogliamo credere che sia veramente di Enel Distribuzione..? Ma se è veramente di Enel Distribuzione allora dovrà rispondere certamente anche di questo. Al di la di quest'altro casino che innegabilmente trae in inganno il consumatore, se Enel Distribuzione ha in più occasioni dichiarato apertamente di essere "il fabbricante" e ha anche dichiarato di "detenere la proprietà" di quei contatori, allora deve attenersi a quanto prescritto dalla legge e al metodo adottato per la valutazione della conformità CE e rispondere alla legge di ogni infrazione.  

 

Ecco perchè la dichiarazione di conformità CE è particolarmente importante. Perché è quel documento sul quale il fabbricante deve necessariamente figurare col proprio nome e il nome sulla dichiarazione di conformità deve coincidere con quello riportato sul contatore. Questo perché il documento relativo alla dichiarazione di conformità CE definisce anche in maniera diretta la responsabilità civile e penale del fabbricante per ogni tipo di danno, anche economico che l'apparecchio potrebbe procurare a persone o cose.

Oltre al nome del fabbricante poi devono essere ben specificate tutte le direttive di riferimento e i decreti di attuazione delle direttive a cui è conforme l'apparecchio. Gli apparecchi di misura quindi, per essere considerati apparecchi legali, devo essere esclusivamente conformi alle specifiche direttive e conseguenti decreti di approvazione e recepimento che trovate sulla dichiarazione di conformità CE. Se trovate quei riferimenti, vuol dire che il fabbricante di quell'apparecchio lo ha sottoposto a tutti gli esami, verifiche e prove tecniche per renderlo legale. Tale dichiarazione viene rilasciata sotto la sua esclusiva responsabilità, perché poi, se quello che c'è scritto, non corrisponde al vero, sono guai. Per verificare che quanto dichiarato corrisponde a verità, le autorità possono visionare il fascicolo tecnico nel quale sono contenuti tutti i certificati di approvazione del modello, del tipo e delle verifiche. Per le ragioni sopra indicate quel documento deve essere fornito unitamente a ciascun apparecchio o strumento di misura immesso sul mercato e dunque anche in servizio nelle vostre case. E' questione ormai risaputa che molti dei contatori distribuiti tra il 2001 e il 2007 dalla Società Enel Distribuzione Spa, oltre 32 milioni di contatori ancora oggi presenti nelle nostre case, riportano marcature CE illegali o apposte indebitamente.

Per tal motivo, buona parte dei consumatori si sono ritrovati nella condizione di non ricevere un'informazione adeguata e corretta sulla presunzione di conformità dell'apparecchio installato nelle loro case. E' stato dunque necessario richiedere il documento ad Enel Distribuzione al fine di valutare l'effettiva conformità dell'apparecchio alle leggi che regolamentavano quel tipo di apparecchio e soprattutto capire se per quel contatore erano state fatte tutte le prove tecniche, le verifiche per poterlo definire un contatore legale. Da li, è emerso in modo palese che quei 32 milioni di contatori non sono mai stati sottoposti ad alcuna verifica, né mai approvati per il compito che svolgono nelle nostre case e nelle nostre attività commerciali. Tradotto in modo semplice, hanno misurato per svariati anni i nostri consumi con apparecchi illegali. Cosa abbiano misurato non ci è dato saperlo, ma ciò che emerge in modo palese, è che tutti abbiamo subito un danno

Queste sono violazioni gravissime che sono state determinanti per il Giudice che ha presieduto la nostra causa contro Enel Distribuzione. Determinanti al punto di riconoscere e condividere le nostre preoccupazioni e indurlo addirittura a specificare in sentenza che per i contatori di Enel Distribuzione distribuiti tra il 2001 e il 2007, i così detti "contatori non controllati" vi è "la mancanza di quei requisiti di conformità che rappresentano una tutela per la sicurezza del consumatore".  

Potete scaricare la sentenza n. cronol. 21071/2017 del 08/11/2017 del Tribunale di Roma che ci ha visto imputati per aver offeso l'onore la reputazione commerciale, l'immagine e l'identità aziendale di Enel Distribuzione Spa. Tuttavia, noi crediamo che un'azienda che millanta certi valori, debba anche mantenere nel tempo una condotta che li rispecchi e non fare l'esatto opposto.

Scarica la sentenza in formato PDF

 

Ma vediamo cosa dice la legge al riguard. Il D.Lgs n.22 del 2 Febbraio 2007 all'Art. 20 prescrive sanzioni  per tutte le sopra indicate violazioni di legge. Nel caso in cui le violazioni sono plurime e commesse dallo stesso soggetto com'è avvenuto in questo caso, chi ha commesso il reato soggiace a quanto prescritto dalla legge 24 novembre 1981, n. 689. Alle stesse sanzioni soggiage l'organismo o l'istituto che ha certificato e consentito la marcatura CE dell'apparecchio. La Società Enel Distribuzione Spa non ha assolto agli obblighi di legge e noi l'abbiamo sempre puntualmente rimarcato nei nostri articoli almeno quanto abbiamo insistito sul fatto che erano tenuti a consegnare la dichiarazione di conformità CE. Così per eliminare ogni dubbio, pubblichiamo le rispettive posizioni.

Vi accorgerete che la sostanziale differenza sta nel fatto che, noi ci siamo limitati a prendere atto di quel che c'è scritto nella legge e ad applicarlo in ragione dell'utente finale o utilizzatore finale ossia colui che consuma energia elettrica, colui che paga la bolletta in ragione di quel che misura quel contatore e per tal motivo necessita di avere garanzia della qualità di quell'apparecchio. Enel Distribuzione invece, ha semplicemente cercato di reinterpretare la legge a proprio piacimento. 

Tratto direttamente dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e dal sopracitato D.Lgs n.22 segnaliamo il contenuto comune del punto 5.2 dell'allegato D, il punto 6.2 dell'allegato F, così come il punto 6.2 dell'Allegato H1 nei quali leggerete il medesimo testo che vi proponiamo:

 
 

Ed ecco l'interpretazione distorta dei legali di Enel Distribuzione Spa nella quale non riconoscono nessun diritto all'utilizzatore finale di disporre di quel documento che gli permette di ricevere garanzia di qualità: 

"nel testo del citato documento, non viene in alcun modo menzionato il cd. "utilizzatore finale" quale soggetto destinatario della dichiarazione in parola, ma esso cita genericamente l'utente che, nel caso in esame caratterizzato da una fornitura in blocco dei misuratori, si identifica - e non potrebbe essere altrimenti - con la stessa società di sistribuzione, atteso che i contatori in parola sono stati fatti realizzare dalla stessa che ne conserva poi la proprietà, anche quando sono installati presso l'utilizzatore finale della fornitura. Costui, quindi, non deve disporre di tale dichiarazione, né può quindi pretendere la consegna".

 

Documento da causa.pdf (203569)

 

Ed ecco che avete letto il pensiero di questa Società di Distribuzione. Che poi si chiami Enel Distribuzione Spa o cambi nome in e-Distribuzione Spa, la sostanza non cambia, ma soprattutto, crediamo di avervi dimostrato la considerazione che questa società ha di milioni persone che erroneamente definisce "propri clienti" e noi preferiamo definire ostaggi dato che non hanno alcuna scelta.

Gli utenti quindi non sono gli utilizzatori finali del servizio, non sono coloro che hanno un interesse nella misura di quel contatore e nella sicurezza di un prodotto installato nelle loro case con il rischio che da un giorno all'altro possa prendere fuoco e mettere in serio pericolo la loro incolumità. Enel Distribuzione dice che voi non avete alcun diritto di pretendere nulla. L'unico utente è la stessa Enel Distribuzione Spa che dichiara a se stessa se il suo contatore è conforme a tutte le varie Direttive Comunitarie e alle leggi che fanno comodo a lei. Pazzesca come interpretazione vero..? Solo in un paese come il nostro potevano verificarsi situazioni simili e di tale inciviltà. 

 

Più assurdo poi è stato scoprire che uno straccio di dichiarazione di conformità CE per quegli apparecchi esiste, ma non riporta alcuna conformità alle Direttive di riferimento e ai decreti di approvazione che legalizzano l'utilizzo di questo tipo di contatori di energia elettrica nel contesto di un servizio di pubblica utilità offerto ai consumatori. Sul documento infatti si trova solo la conformità alla Direttiva EMC 89/336/CEE e successive modifiche, ossia la classica Direttiva per la compatibilità elettromagnetica che viene utilizzata anche per il tostapane, l'aspirapolvere, il fornetto a microonde. Oltre a questo si menziona il Decreto legislativo 12 novembre 1996 n.615 che proprio con i contatori di energia elettrica non c'azzecca nulla.  Cioè, ragazzi, rendiamoci conto della gravità della cosa e preoccupiamoci soprattutto che nessun organo di vigilanza, come nessuna associazione a tutela dei consumatori sia mai intervenuta al riguardo.

 Vedi dichiarazione di conformità CE dei contatori distribuiti da Enel Distribuzione dal 2001 al 2007 modello GEM 

 

Sul documento che vi abbiamo proposto doveva risultare la conformità alle direttive specifiche riguardanti i contatori di energia elettrica recepite nel nostro paese ossia la direttiva (CEE) n. 76/891 relativa ai contatori di energia elettrica. recepita nel nostro paese con il  D.P.R. del 10 settembre 1982, n. 872    e men che meno alla direttiva (CEE) n. 71-316 relativa alle disposizioni comuni agli strumenti di misura ed ai metodi di controllo metrologico recepita nel nostro paese con il D.P.R. del 12 agosto1982, n. 798 del quale vi forniamo in allegato copia in formato PDF e che ad oggi non pare esser stato abrogato. 

DPR 12 agosto 1982 n, 798.pdf (1,8 MB)

Potete verificare voi stessi che nessuna di queste leggi è presente e c'è un perchè.. Erano troppo restrittive, troppo rigide e con prove e test che un contatore di plastica cinese non avrebbe mai potuto superare. Sarebbe andato subito a fuoco non rispettando le prescrizioni in materia di caratteristiche meccaniche. Quel che è peggio è che questi contatori hanno mandato a fuoco fino ad oggi troppe case degli italiani e messo in condizione di pericolo troppe famiglie, ma questo è un altro argomento su cui stiamo lavorando e che presto potrete leggere sul nostro articolo. Anzi, vi consigliamo di leggerlo perchè tratta proprio della vostra sicurezza e della potenziale pericolosità di questi contatori, ma anche della nuova verisone Open Meter.

 

Conclusioni:

La società privata Enel Distribuzione Spa ha immesso sul mercato italiano e ha utilizzato nel contesto di un servizio di pubblica utilità degli apparecchi illegali riportanti improbabili marcature di matrice europea che hanno tratto in inganno i consumatori (Art. 472 C.p.).(Art.474 C.p.).(Art.517 C.p.) . Enel Distribuzione ha utilizzato quegli apparecchi per misurare i consumi dei consumatori italiani senza che questi fossero mai stati omologati, né approvati né legalizzati per quel tipo di utilizzo. Per tal motivo l'esercizio di misura si è compiuto nel più assoluto non rispetto della legge o comunque in modo illegale (Art. 692 C.p). I consumatori italiani sono stati truffati da questa società di distribuzione che ha consecutivamente al proprio esercizio preteso il pagamento di un prezzo per l'utilizzo di quel contatore contenuto in bolletta alla voce gestione contatore. Prezzo che noi chiediamo venga bonariamente restituito a chiunque sia ancora in possesso di quei contatori installati tra il 2001 e il 2007 o possa dimostrare di aver misurato con quei contatori i propri consumi. Pretendiamo che ogni consumatore sia messo nelle condizioni di poter fruire agevolmente ed entrare in possesso della dichiarazione di conformità CE che gli spetta per diritto e per legge di ogni contatore messo in servizio dalla Società Enel Distribuzione o e-Distribuzione che sia dal 2001 ad oggi, Open meter compresi.

Concludendo, riteniamo che in questo paese sia stato deliberatamente perpetrato un grave danno a tutti i consumatori italiani e alla fede pubblica. Un danno a cui va posto quanto prima riparo.

 

Fonti ufficiali consultate: 

direttiva (CEE) n. 76/891 relativa ai contatori di energia elettrica

D.P.R. del 10 settembre 1982, n. 872  

D.Lgs n.22 del 2 Febbraio 2007 che ha recepito la Direttiva 2004/22/CE meglio conosciuta come direttiva MID

Direttiva EMC 89/336/CEE

 legge 24 novembre 1981, n. 689.

Decreto legislativo 12 novembre 1996 n.615

Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 172

direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza dei prodotti

Decisione 93/465/CEE del Consiglio dell'Unione europea, del 22 luglio 1993

interrogazione a risposta scritta 4/10202 del 14/06/2004

Art. 692 C.p

Art. 472 C.p

Art.474 C.p

Art.517 C.p

 

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Data: 08.03.2018

Autore: LIBERA AZIONE ITALIANA

Oggetto: R: R: R: cambio contatore

Sig.ra Elisa, non c'è nessuna legge che imponga la sostituzione del contatore se non per il preciso motivo che questo sia guasto o non funzioni. Quanto le hanno riferito è falso e meriterebbe un approfondimento. Oltre a questo le disposizioni transitorie contenute nell'Art. 22 comma 3 del D.Lgs n. 22 del 2 febbraio 2007 prescrivono la possibilità di quegli apparecchi di poter continuare a misurare praticamente all'infinito a patto che non siano mai rimossi dal luogo ove sono installati. Sappiamo che è un ragionamento assurdo, ma questa è la legge. Legge che viene meno nel momento in cui si dimostra l'illegalità dell'apparecchio ai requisiti di conformità sicurezza. Nel suo caso, il suo contatore sicuramente mostrava marcature CE illegali che lei avrebbe dovuto riconoscere e segnalare tempestivamente alle autorità competenti. Comprendiamo tra l'altro che potrebbe non averlo fatto per pura buonafede. Si è fidata che fosse tutto regolare visto che si trattava di ENEL. Peccato che ENEL inteso come ente nazionale dello stato, non esiste più da parecchi anni. Le consigliamo di contattarci al seguente indirizzo liberazioneitaliana@gmail.com la aiuteremo per tutto ciò che le serve. Si tranquillizzi.

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Data: 08.03.2018

Autore: Marta Ruggeri

Oggetto: Contatore del 2003

Il mio contatore è del 2003 e come correttamente scrivete non ho mai ricevuto la dichiarazione di conformità CE. C'è un modo per richiederla? Sono stata anche sul sito di e-distribuzione ma non c'è nulla. Posso scaricare e tenere quella che avete pubblicato?

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Data: 08.03.2018

Autore: LIBERA AZIONE ITALIANA

Oggetto: R: Contatore del 2003

Buongiorno Sig.ra Marta Ruggeri. La Dichiarazione di conformità CE che abbiamo pubblicato ha lo stesso valore della carta igienica. O meglio è buona nel caso in cui lei volesse misurare i suoi consumi con un tostapane, cosa che non crediamo. Per il contatore di elettricità, su quella dichiarazione, dovrebbero esserci i riferimenti alle disposizioni di legge che ne regolamentano il suo utilizzo. Come ben noterà mancano e per questo motivo il documento è totalmente inutile. Tuttavia è l'unico documento che Enel Distribuzione ha saputo fornire alle autorità durante un sequestro penale di questi contatori. Per farle un esempio, è come se lei circolasse con l'autovettura e in caso di controllo delle forze dell'ordine andrebbe ad esibire il libretto di circolazione del motorino. Hanno targhe diverse, sono mezzi completamente diversi, per ognuno ci vuole il suo, altrimenti ci si ritroverà in una condizione di illegalità e li poi scatta la sanzione. Stessa cosa vale per la dichiarazione di conformità che deve indicare nel dettaglio il lotto di appartenenza, la partita o il singolo apparecchio. Oltre a questo le direttive e i decreti legisaltivi a cui l'apparecchio è conforme. Quelli giusti però.

Se ha bisogno di aiuto ci contatti al nostro vecchio indirizzo liberazioneitaliana@gmail.com

Cordiali saluti

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Data: 08.03.2018

Autore: Enrico Canta

Oggetto: maxi condono e via

Avete presente il maxi condono che fecero per le sanzioni ai concessionari di slot machine? Anche in quel caso mi fare fossero svariati miliardi. Vedrete che faranno la stessa porcheria anche in questo caso. Che schifo di paese.

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Data: 08.03.2018

Autore: LIBERA AZIONE ITALIANA

Oggetto: R: maxi condono e via

No, ci spiace, ma non abbiamo memoria di tale condono. Noi ci occupiamo di altra materia ben diversa dalle slot machine. Comunque approfondiremo. Grazie.

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Data: 08.03.2018

Autore: Roberto

Oggetto: contatore 2004

Buongiorno. Ho letto molto attentamente il vostro articolo che trovo molto preciso e coerente. Ne ho lette molte di storie su questi contatori ma mai così precisi e dettagliati. E' proprio vero che dal dire le cose a dimostrarle ce ne passa. Qui ho trovato il riscontro ad ogni vostra affermazione e cosa si può dire se non BRAVI! Avete affrontato l'argomento con estrema serietà come del resto io credo che meriti di essere affrontato questo argomento. Ogni collegamento alla legge è corrispondente e non nego che mi ci è voluto più di qualche minuto per andare a controllare il tutto. La prima sensazione forte che ho avuto leggendovi è stata proprio quella di sentirmi cosciente dell'assurdità del nostro paese e di tutti quegli organi di vigilanza da voi segnalati che a quanto risulta non funzionano. Chi ha permesso che tutto questo accadesse dovrebbe solo essere messo in galera insieme a chi in futuro molto probabilmente non farà niente. Enel alla fine si è semplicemente approfittata del sistema oltre che della nostra ignoranza e fiducia. Questa è l'Italia dei furbi e non dei fessi. O meglio di fessi ce ne sono tanti, siamo noi i fessi quelli che pagano ogni giorno. Siamo il popolo dei fessi e avete perfettamente ragione a rammentarcelo. Ora però l'altra sensazione che ho è quella tipica di angoscia. Come posso difendermi? Anch'io ho uno di quei contatori e a casa di mia suocera c'è pure e uguale al mio. Sono li da anni e chi lo sa cosa diamine misurano quei cosi. Il mio è del 2004 e vorrei sapere come mi devo muovere per far valere i miei diritti. Potreste gentilmente fornirmi un vostro contatto o un indirizzo email al quale scrivervi e chiedervi informazioni sul mio caso? Grazie

Roberto

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Data: 08.03.2018

Autore: LIBERA AZIONE ITALIANA

Oggetto: R: contatore 2004

Salve Sig. Roberto. La ringraziamo per il suo commento e ci fa piacere che lei al contrario di altri sia andato a consultare le fonti allegate. Dovrebbe sempre essere fatto questo lavoro per capire se si sta leggendo qualcosa di utile e fondato rispetto alle solite Fake news o bufale (come le chiamiamo all'italiana), che allo stesso modo circolano in rete. Ci contatti al nostro vecchio indirizzo liberazioneitaliana@gmail.com e sarà un piacere aiutarla e fornirle gratuitamente il modulo per richiedere in primis la dichiarazione di conformità CE per il suo contatore, poi le consiglieremo anche le migliori strade da seguire per far valere i suoi diritti.

Cordiali saluti

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