La prima vera libera associazione di consumatori


RELAZIONE FINALE SUI CONTATORI DI ENERGIA ELETTRICA DISTRIBUITI DA ENEL DISTRIBUZIONE TRA IL 2001 E IL 2007

06.06.2018 10:48

 

Ci auguriamo di cuore che il nuovo Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, da Luigi di Maio e Matteo Salvini, possano portare una ventata di cambiamento in termini di onestà e legalità, anche in questa annosa questione che tocca tutti gli italiani da vicino. 

E' una sporca faccenda quella che dopo anni andiamo a cocludere con questa nostra relazione conclusiva. Una sporca storia della quale la sinistra a partire dalle legislazioni dell'Ulivo con Bersani e Prodi, fino al PD di Renzi sono responsabili. Riguarda tutti i nostri contatori di casa. Apparecchiature illegali e potenzialmente pericolose che hanno frodato per anni milioni di famiglie italiane senza che vi fosse mai la possibilità di controllarli. Anzi, per buona volontà della politica, il controllo è stato affidato alla stessa società che li ha distribuiti. Come tutto ciò sia mai potuto accadere bisognerebbe chederlo ai vari politicanti che in pieno conflitto di interessi si sono succeduti negli ultimi 20 anni. Come se non bastasse c'è un'altra grana da risolvere. Ogni giorno, in qualche località italiana, questi contatori, prendono fuoco e incendiano la casa, il condominio o l'attività commerciale di qualcuno. Domani potrebbe anche a te.

Negli anni, le fiamme di quei contatori non hanno risparmiato nemmeno qualche palazzo comunale ed i rispettivi uffici. (leggi l'articolo)

 

Sono numerose le famiglie intere scampate al pericolo, molte finite all'ospedale per essere state intossicate dai fumi tossici provenienti da quei contatori che bruciavano e che liberavano chissà quale sostanza tossica. Alcune persone sono finite anche al centro ustionati (leggi articolo) (leggi articolo) e.... fermiamoci qui, evitiamo di andare oltre visto che le Procure per quanto ci è dato sapere, stanno ancora indagando. 

Vi alleghiamo qualche articolo recente che riguarda questi incendi, ma ne potete trovare a centinaia in rete anche degli anni precedenti:   

  1. Anziana folgorata e bruciata vicino ai contatori dell'elettricità
  2. Contatore in fiamme, paura in centro storico
  3. Principio d’incendio in una palazzina Contatori in fiamme
  4. Contatore in fiamme a Vergoman di Miane, cali di tensione e forte odore di bruciato 
  5. Incendio in un casolare per lo scoppio di un contatore. Salvati dai vigili del fuoco due coniugi
  6. Contatori in fiamme in un condominio a Catania, abitanti salvati con le autoscale
  7. Contatore in fiamme. Rogo e black out in un condominio
  8. Fiamme dal contatore, 40enne intossicata
  9. Bagnasco, a fuoco quattro contatori in una palazzina
  10. Contatori in fiamme in via Roma, palazzo evacuato
  11. Contatori Enel in fiamme: famiglie al buio
  12. Contatori in fiamme. Black out in tutta la zona
  13. Contatori elettrici in fiamme a Gazzaniga, sul posto i Vigili del Fuoco
  14. Fiamme dal contatore in una scuola. 300 bambini evacuati. 
  15. Giarre: in fiamme i contatori Enel dell'ufficio comunale
  16. Incendio all'alba: a fuoco contatore Enel, famiglie evacuate
  17. A fuoco i contatori dell’Enel sei famiglie senza luce per ore
  18. Principio d'incendio ai contatori elettrici, intervengono i vigili del fuoco
  19. Quadro elettrico dei contatori Enel a fuoco, evacuate sette famiglie a Sabbione
  20. Incendio in Bolognina: va a fuoco condominio in via Bertelli, due intossicati

Scarica il PDF che alleghiamo e potrai visionare altri 100 incendi segnalati dai nostri associati. Chiunque di voi può contribuire segnalandoci questi incendi e aiutandoci a mantenere aggiornato il registro che abbiamo appositamente creato per presentarlo presso gli organi preposti al controllo e alla vigilanza dei prodotti RAPEX. Inviateci ogni informazione al nostro vecchio indirizzo email liberazioneitaliana@gmail.com

100 incendi innescati dal contatore di Enel Distribuzione Spa.pdf (117718)

Dallo studio del fenomeno al quale hanno lavorato negli anni i nostri ingegneri e legali, si evidenzia come la vecchia generazione di contatori di energia elettrica messa in servizio tra il 2001 e il 2007 da Enel Distribuzione Spa, in modo perfettamente identico alla nuova generazione (Open Meter) che sta per essere messa in servizio dalla medesima società di distribuzione, mostri un evidente difetto di progettazione comune. Un difetto gravissimo secondo i nostri ingegneri e periti che crea una condizione di potenziale pericolosità per la salute pubblica e la sicurezza pubblica quando questi sono utilizzati nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto a milioni di consumatori. I materiali impiegati nella fabbricazione di tali apparecchi appaiono inadeguati e inidonei a qualsiasi tipo di protezione utile alla non propagazione del fuoco ed in particolare nella situazione in cui l'incendio si innesca all'interno dello stesso contatore. Abbiamo notato come in tutti casi, il breaker in plastica o per meglio capirci la struttura in plastica del contatore, si sciolga a contatto con una fonte di calore diventando lei stessa il materiale combustibile nella fase di innesco dell'incendio. Analizzando i campioni ancora parzialmente integri raccolti negli incendi, abbiamo accertato e verificato come questi apparecchi siano sprovvisti di qualsiasi dispositivo (protezione POP) utile ad inibire e prevenire gli effetti delle sovratensioni, ed in particolare quelle di tipo permanente. 

Centinaia di questi contatori, negli ultimi anni, hanno preso fuoco e incendiato case, condomini, attività commerciali e quant'altro. 

Le fiamme di quei contatori non hanno risparmiato nemmeno qualche palazzo comunale ed i rispettivi uffici. (leggi l'articolo)

 

Sono numerose le famiglie intere scampate al pericolo, molte finite all'ospedale per essere state intossicate dai fumi tossici provenienti da quei contatori che bruciavano e che liberavano chissà quale sostanza tossica. Alcune persone sono finite anche al centro ustionati (leggi articolo) (leggi articolo) e.... fermiamoci qui, evitiamo di andare oltre visto che le Procure per quanto ci è dato sapere, stanno ancora indagando. 

Vi alleghiamo qualche articolo recente che riguarda questi incendi, ma ne potete trovare a centinaia in rete anche degli anni precedenti:   

  1. Anziana folgorata e bruciata vicino ai contatori dell'elettricità
  2. Contatore in fiamme, paura in centro storico
  3. Principio d’incendio in una palazzina Contatori in fiamme
  4. Contatore in fiamme a Vergoman di Miane, cali di tensione e forte odore di bruciato 
  5. Incendio in un casolare per lo scoppio di un contatore. Salvati dai vigili del fuoco due coniugi
  6. Contatori in fiamme in un condominio a Catania, abitanti salvati con le autoscale
  7. Contatore in fiamme. Rogo e black out in un condominio
  8. Fiamme dal contatore, 40enne intossicata
  9. Bagnasco, a fuoco quattro contatori in una palazzina
  10. Contatori in fiamme in via Roma, palazzo evacuato
  11. Contatori Enel in fiamme: famiglie al buio
  12. Contatori in fiamme. Black out in tutta la zona
  13. Contatori elettrici in fiamme a Gazzaniga, sul posto i Vigili del Fuoco
  14. Fiamme dal contatore in una scuola. 300 bambini evacuati. 
  15. Giarre: in fiamme i contatori Enel dell'ufficio comunale
  16. Incendio all'alba: a fuoco contatore Enel, famiglie evacuate
  17. A fuoco i contatori dell’Enel sei famiglie senza luce per ore
  18. Principio d'incendio ai contatori elettrici, intervengono i vigili del fuoco
  19. Quadro elettrico dei contatori Enel a fuoco, evacuate sette famiglie a Sabbione
  20. Incendio in Bolognina: va a fuoco condominio in via Bertelli, due intossicati

Scarica il PDF che alleghiamo e potrai visionare altri 100 incendi segnalati dai nostri associati. Chiunque di voi può contribuire segnalandoci questi incendi e aiutandoci a mantenere aggiornato il registro che abbiamo appositamente creato per presentarlo presso gli organi preposti al controllo e alla vigilanza dei prodotti RAPEX. Inviateci ogni informazione al nostro vecchio indirizzo email liberazioneitaliana@gmail.com

100 incendi innescati dal contatore di Enel Distribuzione Spa.pdf (117718)

Dallo studio del fenomeno al quale hanno lavorato negli anni i nostri ingegneri e legali, si evidenzia come la vecchia generazione di contatori di energia elettrica messa in servizio tra il 2001 e il 2007 da Enel Distribuzione Spa, in modo perfettamente identico alla nuova generazione (Open Meter) che sta per essere messa in servizio dalla medesima società di distribuzione, mostri un evidente difetto di progettazione comune. Un difetto gravissimo secondo i nostri periti che crea una condizione di potenziale pericolosità per la salute pubblica e la sicurezza pubblica quando questi sono utilizzati nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto a milioni di consumatori. I materiali impiegati nella fabbricazione di tali apparecchi appaiono inadeguati e inidonei a qualsiasi tipo di protezione utile alla non propagazione del fuoco ed in particolare nella situazione in cui l'incendio si innesca all'interno dello stesso contatore. Abbiamo notato come in tutti casi, il breaker in plastica o per meglio capirci la struttura in plastica del contatore, si sciolga a contatto con una fonte di calore diventando lei stessa il materiale combustibile nella fase di innesco dell'incendio. Analizzando i campioni ancora parzialmente integri raccolti negli incendi, abbiamo accertato e verificato come questi apparecchi siano sprovvisti di qualsiasi dispositivo (protezione POP) utile ad inibire e prevenire gli effetti delle sovratensioni, ed in particolare quelle di tipo permanente. 

 
 

 

Centinaia di questi contatori, negli ultimi anni, hanno preso fuoco e incendiato case, condomini, attività commerciali e quant'altro. 

Le fiamme di quei contatori non hanno risparmiato nemmeno qualche palazzo comunale ed i rispettivi uffici. (leggi l'articolo)

 

Sono numerose le famiglie intere scampate al pericolo, molte finite all'ospedale per essere state intossicate dai fumi tossici provenienti da quei contatori che bruciavano e che liberavano chissà quale sostanza tossica. Alcune persone sono finite anche al centro ustionati (leggi articolo) (leggi articolo) e.... fermiamoci qui, evitiamo di andare oltre visto che le Procure per quanto ci è dato sapere, stanno ancora indagando. 

Vi alleghiamo qualche articolo recente che riguarda questi incendi, ma ne potete trovare a centinaia in rete anche degli anni precedenti:   

  1. Anziana folgorata e bruciata vicino ai contatori dell'elettricità
  2. Contatore in fiamme, paura in centro storico
  3. Principio d’incendio in una palazzina Contatori in fiamme
  4. Contatore in fiamme a Vergoman di Miane, cali di tensione e forte odore di bruciato 
  5. Incendio in un casolare per lo scoppio di un contatore. Salvati dai vigili del fuoco due coniugi
  6. Contatori in fiamme in un condominio a Catania, abitanti salvati con le autoscale
  7. Contatore in fiamme. Rogo e black out in un condominio
  8. Fiamme dal contatore, 40enne intossicata
  9. Bagnasco, a fuoco quattro contatori in una palazzina
  10. Contatori in fiamme in via Roma, palazzo evacuato
  11. Contatori Enel in fiamme: famiglie al buio
  12. Contatori in fiamme. Black out in tutta la zona
  13. Contatori elettrici in fiamme a Gazzaniga, sul posto i Vigili del Fuoco
  14. Fiamme dal contatore in una scuola. 300 bambini evacuati. 
  15. Giarre: in fiamme i contatori Enel dell'ufficio comunale
  16. Incendio all'alba: a fuoco contatore Enel, famiglie evacuate
  17. A fuoco i contatori dell’Enel sei famiglie senza luce per ore
  18. Principio d'incendio ai contatori elettrici, intervengono i vigili del fuoco
  19. Quadro elettrico dei contatori Enel a fuoco, evacuate sette famiglie a Sabbione
  20. Incendio in Bolognina: va a fuoco condominio in via Bertelli, due intossicati

Scarica il PDF che alleghiamo e potrai visionare altri 100 incendi segnalati dai nostri associati. Chiunque di voi può contribuire segnalandoci questi incendi e aiutandoci a mantenere aggiornato il registro che abbiamo appositamente creato per presentarlo presso gli organi preposti al controllo e alla vigilanza dei prodotti RAPEX. Inviateci ogni informazione al nostro vecchio indirizzo email liberazioneitaliana@gmail.com

100 incendi innescati dal contatore di Enel Distribuzione Spa.pdf (117718)

Dallo studio del fenomeno al quale hanno lavorato negli anni i nostri ingegneri e legali, si evidenzia come la vecchia generazione di contatori di energia elettrica messa in servizio tra il 2001 e il 2007 da Enel Distribuzione Spa, in modo perfettamente identico alla nuova generazione (Open Meter) che sta per essere messa in servizio dalla medesima società di distribuzione, mostri un evidente difetto di progettazione comune. Un difetto gravissimo secondo i nostri periti che crea una condizione di potenziale pericolosità per la salute pubblica e la sicurezza pubblica quando questi sono utilizzati nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto a milioni di consumatori. I materiali impiegati nella fabbricazione di tali apparecchi appaiono inadeguati e inidonei a qualsiasi tipo di protezione utile alla non propagazione del fuoco ed in particolare nella situazione in cui l'incendio si innesca all'interno dello stesso contatore. Abbiamo notato come in tutti casi, il breaker in plastica o per meglio capirci la struttura in plastica del contatore, si sciolga a contatto con una fonte di calore diventando lei stessa il materiale combustibile nella fase di innesco dell'incendio. Analizzando i campioni ancora parzialmente integri raccolti negli incendi, abbiamo accertato e verificato come questi apparecchi siano sprovvisti di qualsiasi dispositivo (protezione POP) utile ad inibire e prevenire gli effetti delle sovratensioni, ed in particolare quelle di tipo permanente. 

Centinaia di questi contatori, negli ultimi anni, hanno preso fuoco e incendiato case, condomini, attività commerciali e quant'altro. 

Le fiamme di quei contatori non hanno risparmiato nemmeno qualche palazzo comunale ed i rispettivi uffici. (leggi l'articolo)

 

Sono numerose le famiglie intere scampate al pericolo, molte finite all'ospedale per essere state intossicate dai fumi tossici provenienti da quei contatori che bruciavano e che liberavano chissà quale sostanza tossica. Alcune persone sono finite anche al centro ustionati (leggi articolo) (leggi articolo) e.... fermiamoci qui, evitiamo di andare oltre visto che le Procure per quanto ci è dato sapere, stanno ancora indagando. 

Vi alleghiamo qualche articolo recente che riguarda questi incendi, ma ne potete trovare a centinaia in rete anche degli anni precedenti:   

  1. Anziana folgorata e bruciata vicino ai contatori dell'elettricità
  2. Contatore in fiamme, paura in centro storico
  3. Principio d’incendio in una palazzina Contatori in fiamme
  4. Contatore in fiamme a Vergoman di Miane, cali di tensione e forte odore di bruciato 
  5. Incendio in un casolare per lo scoppio di un contatore. Salvati dai vigili del fuoco due coniugi
  6. Contatori in fiamme in un condominio a Catania, abitanti salvati con le autoscale
  7. Contatore in fiamme. Rogo e black out in un condominio
  8. Fiamme dal contatore, 40enne intossicata
  9. Bagnasco, a fuoco quattro contatori in una palazzina
  10. Contatori in fiamme in via Roma, palazzo evacuato
  11. Contatori Enel in fiamme: famiglie al buio
  12. Contatori in fiamme. Black out in tutta la zona
  13. Contatori elettrici in fiamme a Gazzaniga, sul posto i Vigili del Fuoco
  14. Fiamme dal contatore in una scuola. 300 bambini evacuati. 
  15. Giarre: in fiamme i contatori Enel dell'ufficio comunale
  16. Incendio all'alba: a fuoco contatore Enel, famiglie evacuate
  17. A fuoco i contatori dell’Enel sei famiglie senza luce per ore
  18. Principio d'incendio ai contatori elettrici, intervengono i vigili del fuoco
  19. Quadro elettrico dei contatori Enel a fuoco, evacuate sette famiglie a Sabbione
  20. Incendio in Bolognina: va a fuoco condominio in via Bertelli, due intossicati

Scarica il PDF che alleghiamo e potrai visionare altri 100 incendi segnalati dai nostri associati. Chiunque di voi può contribuire segnalandoci questi incendi e aiutandoci a mantenere aggiornato il registro che abbiamo appositamente creato per presentarlo presso gli organi preposti al controllo e alla vigilanza dei prodotti RAPEX. Inviateci ogni informazione al nostro vecchio indirizzo email liberazioneitaliana@gmail.com

100 incendi innescati dal contatore di Enel Distribuzione Spa.pdf (117718)

Dallo studio del fenomeno al quale hanno lavorato negli anni i nostri ingegneri e legali, si evidenzia come la vecchia generazione di contatori di energia elettrica messa in servizio tra il 2001 e il 2007 da Enel Distribuzione Spa, in modo perfettamente identico alla nuova generazione (Open Meter) che sta per essere messa in servizio dalla medesima società di distribuzione, mostri un evidente difetto di progettazione comune. Un difetto gravissimo secondo i nostri periti che crea una condizione di potenziale pericolosità per la salute pubblica e la sicurezza pubblica quando questi sono utilizzati nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto a milioni di consumatori. I materiali impiegati nella fabbricazione di tali apparecchi appaiono inadeguati e inidonei a qualsiasi tipo di protezione utile alla non propagazione del fuoco ed in particolare nella situazione in cui l'incendio si innesca all'interno dello stesso contatore. Abbiamo notato come in tutti casi, il breaker in plastica o per meglio capirci la struttura in plastica del contatore, si sciolga a contatto con una fonte di calore diventando lei stessa il materiale combustibile nella fase di innesco dell'incendio. Analizzando i campioni ancora parzialmente integri raccolti negli incendi, abbiamo accertato e verificato come questi apparecchi siano sprovvisti di qualsiasi dispositivo (protezione POP) utile ad inibire e prevenire gli effetti delle sovratensioni, ed in particolare quelle di tipo permanente. 

 

 

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La potenziale pericolosità degli apparecchi di cui sopra, viene poi amplificata da un altro e ulteriore fattore, a nostro avviso particolarmente influente. La rete elettrica è spesso e volentieri mantenuta in condizioni di fatiscenza. Tale condizione si manifesta su gran parte del territorio nazionale, ma in particolare al Sud e nelle isole, dove per svariate decine d'anni non si è quasi mai provveduto al rinnovamento della rete elettrica. I componenti, così come i connettori e i conduttori ancora utilizzati nelle cabine a media tensione oltre che nelle cassette di derivazione sono esausti. La "manutenzione", se così possiamo chiamarla, ossia gli interventi tecnici effettuati dall'Azienda concessionaria del servizio di distribuzione, sono più che altro volti a tamponare il problema che si presenta nell'immediatezza, ma, non sono certamente sufficienti a prevenire i problemi che si potrebbero manifestare di li a breve o in un imminente futuro. Così si va avanti, si tira avanti con impianti sempre meno affidabili e sempre più pericolosi per tutti. Un buon servizio non consta nell'affrontare la sola situazione di emergenza (guasto) dove si interviene semplicemente sostituendo il solo componente esausto con un componente il più delle volte di scarsa qualità. Un buon servizio dovrebbe essere svolto attuando il principio di risk management, ossia quel processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano delle strategie per governarlo e per prevenirlo. Tuttavia, se un'azienda come Enel Distribuzione, intervenendo su un guasto alla linea elettrica civile, invece di sostituire un cavo conduttore esausto nel suo materiale isolante, si limita a rappezzarlo con del nastro isolante, a vostro avviso, potrebbe essere anche solo lontanamente intenzionata ad approcciarsi al principio di risk management..? E' bene evidenziare a tal proposito che Enel Distribuzione Spa,  sulla propria carta intesta riporta di essere una azienda che ha conseguito la certificazione di qualità ISO 9001. Sarebbe importante capire chi può aver rilasciato quel tipo di certificazione ad Enel Distribuzione e sulla base di quale analisi effettuata.

Centinaia di questi contatori, negli ultimi anni, hanno preso fuoco e incendiato case, condomini, attività commerciali e quant'altro. 

Le fiamme di quei contatori non hanno risparmiato nemmeno qualche palazzo comunale ed i rispettivi uffici. (leggi l'articolo)

 

Sono numerose le famiglie intere scampate al pericolo, molte finite all'ospedale per essere state intossicate dai fumi tossici provenienti da quei contatori che bruciavano e che liberavano chissà quale sostanza tossica. Alcune persone sono finite anche al centro ustionati (leggi articolo) (leggi articolo) e.... fermiamoci qui, evitiamo di andare oltre visto che le Procure per quanto ci è dato sapere, stanno ancora indagando. 

Vi alleghiamo qualche articolo recente che riguarda questi incendi, ma ne potete trovare a centinaia in rete anche degli anni precedenti:   

  1. Anziana folgorata e bruciata vicino ai contatori dell'elettricità
  2. Contatore in fiamme, paura in centro storico
  3. Principio d’incendio in una palazzina Contatori in fiamme
  4. Contatore in fiamme a Vergoman di Miane, cali di tensione e forte odore di bruciato 
  5. Incendio in un casolare per lo scoppio di un contatore. Salvati dai vigili del fuoco due coniugi
  6. Contatori in fiamme in un condominio a Catania, abitanti salvati con le autoscale
  7. Contatore in fiamme. Rogo e black out in un condominio
  8. Fiamme dal contatore, 40enne intossicata
  9. Bagnasco, a fuoco quattro contatori in una palazzina
  10. Contatori in fiamme in via Roma, palazzo evacuato
  11. Contatori Enel in fiamme: famiglie al buio
  12. Contatori in fiamme. Black out in tutta la zona
  13. Contatori elettrici in fiamme a Gazzaniga, sul posto i Vigili del Fuoco
  14. Fiamme dal contatore in una scuola. 300 bambini evacuati. 
  15. Giarre: in fiamme i contatori Enel dell'ufficio comunale
  16. Incendio all'alba: a fuoco contatore Enel, famiglie evacuate
  17. A fuoco i contatori dell’Enel sei famiglie senza luce per ore
  18. Principio d'incendio ai contatori elettrici, intervengono i vigili del fuoco
  19. Quadro elettrico dei contatori Enel a fuoco, evacuate sette famiglie a Sabbione
  20. Incendio in Bolognina: va a fuoco condominio in via Bertelli, due intossicati

Scarica il PDF che alleghiamo e potrai visionare altri 100 incendi segnalati dai nostri associati. Chiunque di voi può contribuire segnalandoci questi incendi e aiutandoci a mantenere aggiornato il registro che abbiamo appositamente creato per presentarlo presso gli organi preposti al controllo e alla vigilanza dei prodotti RAPEX. Inviateci ogni informazione al nostro vecchio indirizzo email liberazioneitaliana@gmail.com

100 incendi innescati dal contatore di Enel Distribuzione Spa.pdf (117718)

Dallo studio del fenomeno al quale hanno lavorato negli anni i nostri ingegneri e legali, si evidenzia come la vecchia generazione di contatori di energia elettrica messa in servizio tra il 2001 e il 2007 da Enel Distribuzione Spa, in modo perfettamente identico alla nuova generazione (Open Meter) che sta per essere messa in servizio dalla medesima società di distribuzione, mostri un evidente difetto di progettazione comune. Un difetto gravissimo secondo i nostri periti che crea una condizione di potenziale pericolosità per la salute pubblica e la sicurezza pubblica quando questi sono utilizzati nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto a milioni di consumatori. I materiali impiegati nella fabbricazione di tali apparecchi appaiono inadeguati e inidonei a qualsiasi tipo di protezione utile alla non propagazione del fuoco ed in particolare nella situazione in cui l'incendio si innesca all'interno dello stesso contatore. Abbiamo notato come in tutti casi, il breaker in plastica o per meglio capirci la struttura in plastica del contatore, si sciolga a contatto con una fonte di calore diventando lei stessa il materiale combustibile nella fase di innesco dell'incendio. Analizzando i campioni ancora parzialmente integri raccolti negli incendi, abbiamo accertato e verificato come questi apparecchi siano sprovvisti di qualsiasi dispositivo (protezione POP) utile ad inibire e prevenire gli effetti delle sovratensioni, ed in particolare quelle di tipo permanente. 

La potenziale pericolosità degli apparecchi di cui sopra, viene poi amplificata da un altro e ulteriore fattore, a nostro avviso particolarmente influente. La rete elettrica è spesso e volentieri mantenuta in condizioni di fatiscenza. Tale condizione si manifesta su gran parte del territorio nazionale, ma in particolare al Sud e nelle isole, dove per svariate decine d'anni non si è quasi mai provveduto al rinnovamento della rete elettrica. I componenti, così come i connettori e i conduttori ancora utilizzati nelle cabine a media tensione oltre che nelle cassette di derivazione sono esausti. La "manutenzione", se così possiamo chiamarla, ossia gli interventi tecnici effettuati dall'Azienda concessionaria del servizio di distribuzione, sono più che altro volti a tamponare il problema che si presenta nell'immediatezza, ma, non sono certamente sufficienti a prevenire i problemi che si potrebbero manifestare di li a breve o in un imminente futuro. Così si va avanti, si tira avanti con impianti sempre meno affidabili e sempre più pericolosi per tutti. Un buon servizio non consta nell'affrontare la sola situazione di emergenza (guasto) dove si interviene semplicemente sostituendo il solo componente esausto con un componente il più delle volte di scarsa qualità. Un buon servizio dovrebbe essere svolto attuando il principio di risk managemente, ossia quel processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano delle strategie per governarlo. Tuttavia, se un'azienda che interviene su un guasto alla linea elettrica civile, e invece di sostituire un cavo conduttore esausto nel suo materiale isolant, si limita a rappezzarlo con del nastro isolante, a vostro avviso, potrebbe essere intenzionata ad approcciarsi al principio di risk management..? 

 

Guarda il video dell'intervento di Enel Distribuzione su una linea elettrica civile riparata con il nastro isolante. Vi pare un lavoro di qualità effettuato da una azienda certificata ISO 9001..? Nemmeno il più improvvisato degli elettricisti, ma con un briciolo di buonsenso, effettuerebbe una riparazione del genere.


In Italia non è mai stato importante essere efficienti, quanto dare l'impressione di esserlo agli ignari e sprovveduti italiani. La gente non sa, la gente non vede e per tal motivo, per questioni di ordine pubblico, sarebbe buona cosa che continuasse a non sapere e soprattutto a non essere informata. 

Per tal motivo anche le testate giornalistiche non intendono occuparsi di questa tematica, non accettano di pubblicare materiale su questo argomento, nemmeno se si tratta di fatti gravissimi e provati che riguardano la sicurezza pubblica e l'interesse pubblico. Li vediamo però, poi, sbattere in prima pagina la "classica poveraccia" madre di famiglia, con la figlia incinta, perchè ha fatto un allacciamento abusivo per riuscire ad accendere una lampadina in casa. Ecco, state sicuri che quella verrà immediatamente sbattuta sui giornali con tanto di rifermenti personali ( leggi l'articolo). Questa è l'Italia, dove una Corte di Cassazione può affermare che «l’energia elettrica non è un bene indispensabile alla vita», almeno quanto uno stupro avvenuto su una ragazza che indossava i jean diventa consenziente, perché secondo i giudici, «l'indumento non è sfilabile senza la fattiva collaborazione di chi lo indossa» (leggi l'articolo).  

Questa è l'Italia delle cose che sono certamente di interesse pubblico, ma che non possono e non dovranno mai essere di dominio pubblico. L'importante alla fine è che la gente paghi...e taccia.. 

Che poi la gente paghi per buono quello che magari, se ci si guarda a bene, buono non è, non fa alcuna differenza e non importa a nessuno.. La politica, nella questione, di certo non aiuta nel momento in cui si protende più a tutelare "gli interessi dei pochi" piuttosto che l'interesse pubblico ossia l'interesse di tutti coloro a cui hanno sempre chiesto negli anni il consenso elettorale alle urne.

Ma allora, tutti i soldi di bollette che paghiamo, dove finiscono..? Non sarebbe interessante capirlo..?

Da un'intervista ad un tecnico di e-Distribuzione Spa impegnato nella sostituzione di alcuni componenti in una cabina a media tensione, dopo che un intero centro commerciale era rimasto senza energia elettrica, emergono rilevanti dichiarazioni. Appare evidente la condizione di disagio e difficoltà dello stesso tecnico nell'affrontare il guasto verificatosi. Mancano i componenti per riparare quei sistemi ormai obsoleti per i quali, a quanto dice, non esistono nemmeno più i ricambi. Come se non bastasse, spesso e volentieri, i ricambi forniti non sono nemmeno funzionanti o sono inefficienti. Vi informiamo che il tecnico che vedrete nel video, per essersi abbandonato a queste dichiarazioni è stato sottoposto ad una azione disciplinare e a quel che ci è stato riferito dai nostri contatti in zona, pare abbia perso anche il posto di lavoro. Non avrebbe rispettato il regolamento interno imposto dall'azienda nel quale, da ciò che si può intuire, esprimere il proprio libero pensiero o muovere una semplice critica, viene inteso come un affronto gravissimo all'immagine e alla reputazione aziendale. Ma quale immagine e quale reputazione potrà mai avere una azienda che lavora in questo modo..? Se a casa vostra dovesse venire un elettricista per effettuare una riparazione e sul luogo della riparazione vi dicesse che gli manca questo attrezzo, che gli manca quell'altro arnese, che quel comonente che ha preso dal magazzino per per sostituirlo col vostro ormai guasto, non funziona nemmeno quello. Voi, che cosa pensereste..?

In Italia non è mai stato importante essere efficienti, quanto dare l'impressione di esserlo. La gente non sa, la gente non vede e per tal motivo, per questioni di ordine pubblico, sarebbe buona cosa che continuassero a non sapere e soprattutto a non essere informati. Per tal motivo anche le testate giornalistiche non si occupano di questa tematica, non accettano di pubblicare materiale su questo argomento, nemmeno se si tratta di fatti gravissimi e provati. Tuttavia, se la poveraccia madre di famiglia, con la figlia incinta, fa un allacciamento abusivo per riuscire ad avere un po' di luce in casa, viene immediatamente sbattuta sui giornali con nome e cognome. Questa è l'Italia, l'Italia delle cose che sono certamente di interesse pubblico, ma che non possono e non dovranno essere di dominio pubblico. L'importante alla fine è che la gente paghi. Che poi paghi per buono quello che magari, se ci si guarda a bene, buono non è, non fa alcuna differenza.. La politica poi di certo non aiuta nel momento in cui si protende più a tutelare "gli interessi dei pochi" piuttosto che l'interesse pubblico ossia l'interesse di tutti coloro cui la politica ha sempre chiesto negli anni il consenso elettorale alle urne.

Ma allora, tutti i soldi di bollette che paghiamo, dove finiscono..? Non sarebbe interessante capirlo..?

Da un'intervista ad un tecnico di e-Distribuzione Spa impegnato nella sostituzione di alcuni componenti in una cabina a media tensione, dopo che un intero centro commerciale era rimasto senza energia elettrica, emergono rilevanti dichiarazioni. Appare evidente la condizione di disagio e difficoltà dello stesso tecnico nell'affrontare il guasto verificatosi. Mancano i componenti per riparare quei sistemi ormai obsoleti per i quali, a quanto dice, non esistono nemmeno più i ricambi. Come se non bastasse, spesso e volentieri, i ricambi forniti non sono nemmeno funzionanti o sono inefficienti. Vi informiamo che il tecnico che vedrete nel video, per essersi abbandonato a queste dichiarazioni è stato sottoposto ad una azione disciplinare e a quel che ci è stato riferito dai nostri contatti in zona, pare abbia perso anche il posto di lavoro. Non avrebbe rispettato il regolamento interno imposto dall'azienda nel quale, da ciò che si può intuire, esprimere il proprio libero pensiero o muovere una semplice critica viene inteso come un affronto gravissimo all'immagine e alla reputazione aziendale. 

 


 

Da quanto avete udito e visto nel video, è facile intuire che la società di distribuzione non dimostra particolare interesse ad investire in quegli stessi impianti di distribuzione da cui trae profitto per ogni kWh che viene distribuito fino alle varie utenze e misurato con i propri contatori. Crediamo possiate tutti capire molto facilmente che quei contatori non stanno nelle vostre case per tutelare i vostri interessi, ma per tutelare in primis gli interessi del distributore e poi quelli dei loro veri clienti che non sono certamente i comuni cittadini consumatori di energia elettrica, ma i vari i fornitori/venditori di energia elettrica del mercato libero, quelli che l'energia ve la vendono. Il consumatore è solo colui che deve pagare regolarmente e possibilmente senza dare troppe rogne. Ecco perchè nonostante il compito di e-Distribuzione dovrebbe essere quello di gestire/utilizzare il sistema di distribuzione preesistente, cioè l'insieme delle linee a media e bassa tensione che hanno il compito di portare in modo capillare l'energia elettrica agli utenti finali (famiglie, piccole e medie industrie, terziario, ecc.), fino al punto di erogazione meglio conosciuto fino a ieri da tutti come contatore. Nonostante nella gestione, dovrebbe essere compreso anche l'aspetto riguardante la manutenzione e il mantenimento di quello stato di efficienza e sicurezza che la rete di distribuzione elettrica di uno stato che voglia ancora definirsi civile, dovrebbe ragionevolmente possedere, alla fine di tutto questo, l'interesse primario dell'azienda ricade unicamente su quei suoi contatori. Il resto, diventa solo un semplice dettaglio. Ogni consumatore diventa un dettaglio. Alla stregua dei tossicodipendenti, disposti a rubare, a non mangiare, a prostituirsi per una dose, anche i consumatori sarebbero disposti a tutto pur di riavere l'energia elettrica nelle proprie case. Disposti a pagare anche bollette non congrue, misurate alla cazzo, con strumenti di misura del cazzo, ma chi se ne frega. Le società di vendita e distribuzione sanno che tanto non potrete farne a meno. Appena vi avranno ridotto magicamente la potenza su quel contatore, non passeranno molti giorni e correrete a pagare anche quella bolletta che vi sembrava troppo cara.

L'importante per voi, è che ritorni corrente in quel contatore, mentre loro saranno legittimati a fronte di misurazioni illegali ad inviarvi la nuova bolletta più cara della precedente. Siete stati tardivi nel pagamento della bolletta e la riduzione di potenza si paga cara. Così siamo diventati tutti schiavi di un sistema che da oggi sarà integrato da nuove funzioni contenute nei nuovi Open Meter.  

Negli ultimi tempi, alla stregua degli anni 2000, ci ritroviamo nuovamente alle prese con la sostituzione totale di tutto il parco contatori. Stanno infatti già installando la nuova generazione di contatori Open Meter, che alla fine non è altro che un restyling del precedente baracchino di plastica che genera incendi a destra e manca, ma con un pizzico di elettronica più, che di certo non guasta se si vuole incentivare la frequenza di incendio del contatore stesso. Ed è proprio qui il problema..! Nessuno di e-Distribuzione vi dirà mai che questi nuovi apparecchi verranno sistematicamente collegati ad una rete inefficiente, spesso e volentieri soggetta a piccoli guasti, ma che sbilanciano quei valori di tensione di energia elettrica che per un contatore elettronico privo di ogni tipo di protezione, sono micidiali. 

Se tutto ciò accade, secondo i nostri ingegneri, è solo perchè non è mai stata effettuata una seria manutenzione, ma soprattutto, nelle condizioni particolari in cui si trova la nostra rete di distribuzione oggi, è a dir poco folle pensare di collegare alla stessa un apparecchio elettronico sprovvisto di ogni tipo di protezione alle sovratensioni permanenti. Converrete anche voi che la situazione che si crea è a dir poco paradossale, soprattutto se nelle frequenti e specifiche condizioni di guasto della rete di cui sopra, proprio questi nuovi Open Meter, alla stregua di quelli precedenti, possono diventare un ulteriore motivo di incendio e potenziale pericolo per l'incolumità di intere famiglie. Tuttavia è innegabilmente meno costoso oltre che più semplice spendere milioni di euro in martellanti pubblicità che prendono per il naso il consumatore promettendogli un falso progresso tecnologico raggiunto, piuttosto che investire quanto sarebbe opportuno oltre che necessario per la messa in sicurezza della rete di distribuzione e dei contatori.

Per rendervi l'idea con una simpatica metafora:

Avrebbe senso installare tutto un sistema di luci a led integrato da sensori che attivano automaticamente le luci verso l'imbrunire, su una vecchia Panda che ha percorso centinaia di migliaia di chilometri e alla quale non sono mai stati cambiati i freni..? Siamo tutti concordi sul fatto che, certamente si vedrà in maniera più definita quel muro contro al quale ci si schiaterà alla prima occasione in cui bisognerà frenare con decisione..? 

E ora, ponetevi un'altra semplice e banale domanda alla quale potrete dare una risposta direttamente voi stessi. Da quando Enel Distribuzione Spa è venuta ad installare il contatore in casa vostra, quante volte avete visto un tecnico della medesima società effettuare una semplicissima manutenzione a quel contatore o all'impianto che c'è a monte di quell'apparecchio..? Ecco perchè noi tutti ci ritroviamo nella medesima situazione dello sprovveduto conducente neopatentato che abbiamo menzionato sopra, ma con una precisa differenza. Quì non sussiste una nostra inadempienza o una nostra irresponsabilità, non dipende dalla nostra volontà. L'inadempienza e l'irresponsabilità ricadono in modo esclusivo sulla società concessionaria della distribuzione che ha in gestione gli impianti elettrici, tra i cui doveri vi dovrebbe sempre essere quello di sviluppare lo studio e la prevenzione di ogni possibile rischio per quelli che solo nelle pubblicità definisce "suoi clienti" ma che in realtà, a noi pare siano più che altro semplici ostaggi del sistema vessatorio del mercato libero. Oltre a questo sarebbe opportuno tenere presente un altro dato importantissimo. 

Oltre alla questione della mancata manutenzione bisogna aggiungere un altro fattore determinante per la sicurezza del prodotto in questione. La componente elettronica di tutti questi contatori ha una vita utile..? Certamente si, come qualsiasi componente elettronico di qualsiasi apparecchio o elettrodomestico comunemente utilizzato. Sarebbe dunque folle pensare, ma soprattutto far credere ai consumatori che i componenti elettronici presenti in quel contatore possano funzionare per un tempo indefinito a patto che non vengano mai rimossi dal luogo in cui "il contatore" è stato installato. Questo principio espresso dal legislatore in senso generale per gli strumenti di misura nell'Art. 22 comma 3 delle disposizioni transitorie contenute nel D.Lgs n. 22 del 2 Febbraio 2007, riguardava tutti gli apparecchi di misura contenuti nell'Art. 1 comma 1 costruiti antecedentemente al 30 ottobre 2006 e per i quali non erano previsti i controlli metrologici. Enel Distribuzione in varie occasioni si è fatta scudo dell'articolo 22 asserendo che i loro contatori, in forza delle disposizioni transitorie potessero continuare a svolgere la propria funzione. La questione ci era già stata evidenziata nella prima diffida che vi alleghiamo:

Diffida Enel Distribuzione a Libera Azione italiana

Nella diffida la stessa Enel Distribuzione scriveva: 

"...Di conseguenza, i contatori elettronici cd. NON MID (o meglio, antecedenti all'entrata in vigore della normativa citata) offrono le medesime garanzie in ordine alla corretta  registrazione dei consumi rispetto ai contatori elettronici cd. MID.   Anche per tali ragioni il citato D. Lgs 22/07 ha previsto che i contatori già istallati prima dell'entrata in vigore della legge possono continuare a essere utilizzati anche in assenza delle nuove marcature..."

 

L'ha previsto dove..? In quale articolo del D.Lgs 22/07 è previsto quanto asserisce Enel Distribuzione..? Tuttavia noi sappiamo a cosa potrebbero alludere, perché è chiaro il riferimento alle disposizioni transitorie dell'Art. 22 che è l'unico a prescrivere che determinati apparecchi di misura potrebbero continuare ad essere utilizzati, ma non entra nel merito dei contatori di energia elettrica. E così ci ritroviamo nella solita situazione in cui Enel Distribuzione, come al solito, interpreta le leggi come più preferisce. Il comma 3 infatti specifica quanto segue: 

"...I dispositivi ed i sistemi di  misura  di  cui  all'articolo  1, comma 1, se utilizzati per le funzioni di misura previste al comma  2 del medesimo articolo e per i quali la normativa in vigore fino al 30 ottobre 2006 non prevede i controlli metrologici legali, qualora gia' messi in servizio  alla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente decreto, potranno continuare ad essere utilizzati anche senza  essere sottoposti a detti  controlli,  purche'  non  rimossi  dal  luogo  di utilizzazione..."

Quel "e per i quali la normativa in vigore fino al 30 ottobre 2006 non prevede i controlli metrologici legali"  esclude di fatto i contatori di energia elettrica proprio perchè questi erano e dovevano in ragione della legge in vigore essere sottoposti ai controlli metrologici. 

Nelle indicazioni interpretative delle disposizioni del decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22, attuativo della direttiva 2004/22/CE contenute nella CIRCOLARE 22 ottobre 2008 , n. 3620 si entrava giusto appunto nel merito delle disposizioni transitorie:

1. Premessa.

"...Rientrano nell'ambito di applicazione dell'art. 22 del decreto legislativo n. 22/2007 gli strumenti ammessi alle verificazioni metriche, secondo la normativa vigente anteriormente al 30 ottobre 2006, a seguito di provvedimento rilasciato prima di tale data ai sensi degli articoli 6 e 7 del regolamento di fabbricazione di cui al regio decreto 12 giugno 1902, n. 226, e successive modificazioni ed integrazioni, o ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 798/1982 di attuazione della direttiva 71/316/CEE..."

Vi alleghiamo la circolare che con buona probabilità Enel Distribuzione non ha mai letto:

CIRCOLARE 22 ottobre 2008 , n. 3620 Ministero dello Sviluppo Economico

Sarebbe interessante visionare un provvedimento d'ammissione per i contatori della società Enel Distribuzione Spa, ma a quanto ci risulta, tale provvedimento non esiste. Non esiste perché non è mai stato emanato né pubblicato in gazetta. Non può esistere perché la stessa Enel Distribuzione Spa non ha mai presentato domanda al Ministero dello sviluppo per l'ammissione alla verificazione metrica dei loro contatori. Non esiste perchè altrimenti la Società Enel Distribuzione avrebbe dovuto attenersi alle rigide regole imposte dalla metrologia legale e dall'essere assoggettati ai controlli metrologici da parte degli uffici metrici. Men che meno ha potuto presentare domanda di ammissione alla legalizzazione per quei contatori proprio in ragione del fatto che quei contatori dal 2001 ad oggi hanno misurato in condizioni di assoluta illegalità. Altrimenti fidatevi, l'avrebbero fatto pur di sanare la questione senza essere costretti a sostituire un intero parco contatori. 

Ai sensi del comma 2 dell'Art.22 del D.Lgs. n. 22 del 2 febbraio 2007 era infatti prevista quest'opportunità:

2. "Per  gli strumenti di misura per i quali sia stata presentata la domanda di  ammissione alla verifica ai sensi della normativa nazionale e comunitaria in vigore prima del 30 ottobre 2006, il provvedimento di ammissione a verificazione metrica e alla legalizzazione sara' rilasciato ai sensi della stessa  normativa e comunque avra' validita' fino al 30 ottobre 2016." 

Oltre 400 procedimenti giudiziari a carico di Enel Distribuzione promossi dalla nostra Campagna di informazione ENEL A NORMA..!!! Quando scatterà la clausola di salvaguardia..? 

Nel Decreto Legislativo n. 22 del 2 Febbraio 2007 sono contenuti i seguenti articoli a tutela dei consumatori. Articoli ripresi direttamente dalla Circolare del 22 ottobre 2008 n. 3620 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Clausola di salvaguardia.

"..L'Art. 16 prevede che il Ministero dello sviluppo economico puo' vietare o limitare l'ulteriore commercializzazione e utilizzazione di uno strumento di misura munito della marcatura CE e della marcatura supplementare, qualora non soddisfi i requisiti essenziali relativi alle prestazioni metrologiche di cui al presente decreto, anche se correttamente installato, adottando tutte le misure appropriate per ritirare tali strumenti dal mercato. Il successivo art. 17 fatto salvo quanto già  previsto all'Art. 16, stabiliesce che, qualora il Ministero accerti che la marcatura CE e la marcatura metrologica supplementare M siano state apposte indebitamente, debba assegnare al fabbricante (o al suo mandatario) un termine per rendere lo strumento, indebitamente marcato, conforme alle disposizioni del decreto legislativo n. 22/2007, decorso il quale, in caso di persistenza della rilevata non conformita', debba adottare tutti i provvedimenti necessari per limitare o vietare la commercializzazione dello strumento o per assicurarne il ritiro dal mercato, ovvero vietare o limitare la sua utilizzazione ulteriore..."

Sappiamo per certo che al MISE, per venire a capo della questione, in molti si sono arrovellati il cervello. 

Tuttavia, ciò che emerge in modo palese in questa assurda stora è che, le leggi c'erano, ma nessuno le ha applicate. Gli organi di vigilanza c'erano, ma nessuno ha vigilato. Le sanzioni c'erano, ma nessuno ha inteso applicarle. 

Dagli atti depositati nella nostra causa constro la Società Enel Distribuzione Spa è emerso per stessa ammissione della società di Distribuzione che la nostra campagna ENEL A NORMA volta a ristabilire le condizioni di legalità per le utenze dei nostri associati ha portato ad oltre 400 procedimenti giudiziari a carico di Enel Distribuzione Spa. Da qui a loro parere il necessario risarcimento del danno quantificato in 50.000.00 euro che avremmo dovuto pagare alla società Enel Distribuzione. Anche negli atti della causa la Società Enel Distribuzione non si è smentita nel proprio pensiero preoccupandosi particolarmente di un eventuale proprio ricevuto dalla nostra campagna di informazione, ma, mai del potenziale danno che la stessa società potrebbe aver procurato nel corso degli anni a milioni all'economia domestica di milioni di famiglie italiane. Ora ne abbiamo la certezza, la nostra campagna di informazione ENEL A NORMA è servita al proprio scopo, abbiamo ottenuto che verranno installati in tutte le case degli italiani dei contatori che riportano tutte le marcature previste in materia di metrologia legale e marcatura CE. Si anche il simbolo grafico di matrice Europea finalmente è stato apposto correttamente e senza alcun "mero errore grafico", ma... Perchè un "ma" c'è sempre in Italia... Questi nuovi Open Meter che andranno ad installare nelle case degli italiani in fretta e furia continueranno ad essere soggetti ad incendi e continueranno a rappresentare un potenziale pericolo per milioni di famiglie. Di questo i nostri ingegneri ne sono più che convinti. 

IL NUOVO PIANO NAZIONALE DI SOSTITUZIONE CONTATORI E' UNA BUFALA..!!!

 

Arrivano i nuovi Open Meter. E-distribuzione lo chiama piano massivo di sostituzione contatori, altri lo definiscono piano nazionale di sostituzione, ma la sostanza non cambia. E' semplicemente un modo come un altro per porre riparo agli errori del passato che affiorano. E' un modo come un altro per nascondere i panni sporchi ed evitare che gli italiani ne vengano a conoscenza. E' un modo come un altro per uscire da una situazione scabrosa e di un'inciviltà senza eguali di cui gli italiani pagheranno le spese in futuro, ma non solo, ne pagheranno le conseguenze anche i loro figli e nipoti. Le nostre fonti ci hanno confermato che questo nuovo piano di sostituzione nazionale innanzitutto permetterà allo Stato italiano che ha sbagliato di non offrire nuovamente il fianco alla Commissione Europea per l'avvio di una nuova procedura di infrazione a carico della Repubblica italiana per inadempimento-attuazione Direttive d'armonizzazione e con particolare riferimento a quelle sulla metrologia legale. Cosa già accaduta in passato con la Sentenza della Corte del 13 ottobre 1981 e a cui il nostro ex Presidente Sandro Pertini aveva inutilmente posto rimedio. I suoi Decreti del Presidente infatti sono stati totalmente ignorati dalle autorità istituzionali che dovevano applicarle e farle rispettare. Cosa ben più grave e che ravvisa in modo incostituzionale la solita situazione per cui davanti alla legge regolarmente si usano due pesi e due misure, il  nuovo piano di sostituzione nazionale contatori eviterà di comminare sanzioni amministrative per oltre 48 miliardi alla società Enel Distribuzione Spa e di riflesso, ( in base all'Art. 20  del D.Lgs 22 del 2 febbraio 2007 e alla legge 24 novembre 1981, n. 689 ) anche all'Azienda IMQ che ha "certificato" e permesso che si marcassero con il contrassegno di matrice Europea "CE", tra l'altro errato nella grafica, oltre 32 milioni di contatori non conformi alle disposizioni legislative vigenti nazionali ed Europee. Insomma fatti due conti, un totale complessivo di 96 miliardi di euro che se comminate avrebbero determinato il fallimento delle due aziende.

Nella storia non esiste traccia di un'altra attività del genere anche i virtù dei costi ingenti che potrebbe rappresentare, ma in Italia per la fortuna di queste aziende e con la compiacenza di certi partiti, si è deliberato in loro favore permettendogli di recuperare gli ingenti costi della sostituzione equivalenti ad oltre 4 miliardi direttamente dalle bollette degli ignari consumatori italiani. Sicuramente ci saranno molti che crederanno che tutto ciò stia accadendo in nome di un fantomatico progresso tecnologico, ma, come diceva qualcuno, a volte, a pensar male, capita che ci si azzecca.. 

 

Quel che è più assurdo, è che il vero problema riguardante la sicurezza di questi contatori continuerà ad esserci. I nuovi contatori installati, in materia di sicurezza e di protezione, presentano i medesimi difetti di quelli precedenti o per meglio dire, visti gli incidenti che si sono manifestati appena installati, vi è ragione di credere che potrebbero essere addirittura più facili ad incendiarsi di quelli precedenti

 

Guarda il video e nota la difficoltà che hanno i vigili del fuoco a spegnere le fiamme generate dai materiali plastici con cui sono stati costruiti il contatori installati nelle nostre case. Ora, immagina che quel contatore poteva essere in casa tua, o nella tromba delle scale del tuo condominio insieme ad altri 10 o 20 contatori installati nelle immediate vicinanze. E tieni presente che per Enel Distribuzione, così come per molti loro dipendenti con cui ci siamo confrontati, è un rischio accettabile. Cosa saranno mai qualche centinaio o migliaio di incendi sul territorio nazionale a fronte di milioni di contatori installati..? A voi non fa rabbrividire questa affermazione..? A noi si, soprattutto se teniamo conto che in gioco ci possono essere delle vite umane e non solo le vostre, ma anche quelle dei vigili del fuoco che devono intervenire in quei roghi e riuscire in qualche modo e senza acqua a domare l'incendio.

Da quanto avete udito e visto nel video, è facile intuire che la società di distribuzione non dimostra particolare interesse ad investire in quegli stessi impianti di distribuzione da cui trae profitto per ogni kWh che viene distribuito fino alle varie utenze. Precisiamo che il compito di e-Distribuzione dovrebbe appunto essere quello di gestire/utilizzare il sistema di distribuzione preesistente, cioè l'insieme delle linee a media e bassa tensione che hanno il compito di portare in modo capillare l'energia elettrica agli utenti finali (famiglie, piccole e medie industrie, terziario, ecc.), fino al punto di erogazione meglio conosciuto fino a ieri da tutti come contatore. Nella gestione, dovrebbe essere compreso anche l'aspetto riguardante la manutenzione e il mantenimento di quello stato di efficienza e sicurezza che la rete di distribuzione elettrica di uno stato che voglia ancora definirsi civile, dovrebbe ragionevolmente possedere. 

E invece pare che in Italia, la sicurezza e la qualità della rete elettrica passi in secondo piano. Negli ultimi tempi, alla stregua degli anni 2000, ci ritroviamo nuovamente alle prese con la sostituzione totale di tutto il parco contatori. Stanno infatti già installando la nuova generazione di contatori Open Meter, che alla fine non è altro che un restyling del precedente baracchino di plastica che genera incendi a destra e manca, ma con un pizzico di elettronica più, che di certo non guasta se si vuole incentivare la frequenza di incendio del contatore stesso. Ed è proprio qui il problema..! Nessuno di e-Distribuzione vi dirà mai che questi nuovi apparecchi vengono sistematicamente collegati ad una rete inefficiente e alla quale non è mai stata effettuata una seria manutenzione. Converrete anche voi che la situazione che si crea è a dir poco paradossale, soprattutto se in particolari condizioni di guasto della rete, proprio questi nuovi Open Meter, alla stregua di quelli precedenti, possono diventare potenzialmente pericolosi per l'incolumità di intere famiglie.

Per rendervi l'idea con una simpatica metafora:

Avrebbe senso montare su una vecchia Panda che ha percorso centinaia di migliaia di chilometri e alla quale non sono mai stati cambiati i freni, tutto un sistema di luci a led integrato da sensori che attivano automaticamente le luci verso l'imbrunire..? Siamo tutti concordi sul fatto che, certamente vedremo in maniera più definita quel muro contro al quale ci si schiaterà alla prima occasione in cui saremo costretti a frenare con decisione..? 

E ora, ponetevi una semplice e banale domanda alla quale potrete dare una risposta direttamente voi stessi. Da quando Enel Distribuzione Spa è venuta ad installare il contatore in casa vostra, quante volte avete visto un tecnico della medesima società effettuare una semplicissima manutenzione a quel contatore o all'impianto che c'è a monte di quell'apparecchio..? Ecco perchè noi tutti ci ritroviamo nella medesima situazione dello sprovveduto conducente che abbiamo menzionato sopra, ma con una precisa differenza. Quì non sussiste una nostra inadempienza o una nostra irresponsabilità, non dipende dalla nostra volontà. L'inadempienza e l'irresponsabilità ricadono in modo esclusivo sulla società concessionaria della distribuzione che ha in gestione gli impianti elettrici, tra i cui doveri vi dovrebbe sempre essere quello di sviluppare lo studio e la prevenzione di ogni possibile rischio per quelli che definisce "suoi clienti" ma che in realtà, a noi pare siano semplici ostaggi. Oltre a questo bisogna tenere presente un altro dato importantissimo. 

Oltre alla questione della mancata manutenzione bisogna aggiungere un altro fattore determinante per la sicurezza del prodotto in questione. La componente elettronica di quei contatori ha una vita utile..? Certamente si, come qualsiasi componente elettronico di qualsiasi apparecchio o elettrodomestico comunemente usato. E' dunque folle pensare, ma soprattutto far credere ai consumatori che i componenti elettronici presenti in quel contatore possano funzionare per sempre a patto che non vengano mai rimossi dal luogo in cui quel contatore è stato installato. Questo principio espresso dal legislatore nell'Art. 22 comma 3 delle disposizioni transitorie contenute nel D.Lgs n. 22 del 2 Febbraio 2007, ha tutelato nel tempo certamente l'aspetto della "presunta misura" di un modello di contatore illegale messo in servizio da Enel Distribuzione Spa tra il 2001 e il 2007, ma ha dimenticato completamente l'aspetto della sicurezza di quest'ultimo e dei danni che questo avrebbe potuto causare nel tempo all'incolumità delle persone e alle loro proprietà.

 

Da quanto avete udito e visto nel video, è facile intuire che la società di distribuzione non dimostra particolare interesse ad investire in quegli stessi impianti di distribuzione da cui trae profitto per ogni kWh che viene distribuito fino alle varie utenze. Precisiamo che il compito di e-Distribuzione dovrebbe appunto essere quello di gestire/utilizzare il sistema di distribuzione preesistente, cioè l'insieme delle linee a media e bassa tensione che hanno il compito di portare in modo capillare l'energia elettrica agli utenti finali (famiglie, piccole e medie industrie, terziario, ecc.), fino al punto di erogazione meglio conosciuto fino a ieri da tutti come contatore. Nella gestione, dovrebbe essere compreso anche l'aspetto riguardante la manutenzione e il mantenimento di quello stato di efficienza e sicurezza che la rete di distribuzione elettrica di uno stato che voglia ancora definirsi civile, dovrebbe ragionevolmente possedere. 

E invece pare che in Italia, la sicurezza e la qualità della rete elettrica passi in secondo piano. Negli ultimi tempi, alla stregua degli anni 2000, ci ritroviamo nuovamente alle prese con la sostituzione totale di tutto il parco contatori. Stanno infatti già installando la nuova generazione di contatori Open Meter, che alla fine non è altro che un restyling del precedente baracchino di plastica che genera incendi a destra e manca, ma con un pizzico di elettronica più, che di certo non guasta se si vuole incentivare la frequenza di incendio del contatore stesso. Ed è proprio qui il problema..! Nessuno di e-Distribuzione vi dirà mai che questi nuovi apparecchi verranno sistematicamente collegati ad una rete inefficiente, spesso e volentieri soggetta a piccoli guasti, ma che sbilanciano quei valori di tensione di energia elettrica che per un contatore elettronico e privo di ogni tipo di protezione, sono micidiali. Se tutto ciò accade, secondo i nostri ingegneri, è solo perchè non è mai stata effettuata una seria manutenzione, ma soprattutto, nelle condizioni particolari in cui si trova la nostra rete di distribuzione oggi, è a dir poco folle pensare di collegare alla stessa un apparecchio elettronico sprovvisto di ogni tipo di protezione alle sovratensioni permanenti. Converrete anche voi che la situazione che si crea è a dir poco paradossale, soprattutto se nelle frequenti e specifiche condizioni di guasto della rete di cui sopra, proprio questi nuovi Open Meter, alla stregua di quelli precedenti, possono diventare un ulteriore motivo di incendio e potenziale pericolo per l'incolumità di intere famiglie. Tuttavia è innegabilmente meno costoso oltre che più semplice spendere milioni di euro in martellanti pubblicità che prendono per il naso il consumatore promettendogli un falso progresso tecnologico raggiunto, piuttosto che investire quanto sarebbe opportuno oltre che necessario per la messa in sicurezza della rete di distribuzione.

Per rendervi l'idea con una simpatica metafora:

Avrebbe senso installare tutto un sistema di luci a led integrato da sensori che attivano automaticamente le luci verso l'imbrunire, su una vecchia Panda che ha percorso centinaia di migliaia di chilometri e alla quale non sono mai stati cambiati i freni..? Siamo tutti concordi sul fatto che, certamente vedremo in maniera più definita quel muro contro al quale ci si schiaterà alla prima occasione in cui saremo costretti a frenare con decisione..? 

E ora, ponetevi un'altra semplice e banale domanda alla quale potrete dare una risposta direttamente voi stessi. Da quando Enel Distribuzione Spa è venuta ad installare il contatore in casa vostra, quante volte avete visto un tecnico della medesima società effettuare una semplicissima manutenzione a quel contatore o all'impianto che c'è a monte di quell'apparecchio..? Ecco perchè noi tutti ci ritroviamo nella medesima situazione dello sprovveduto conducente neopatentato che abbiamo menzionato sopra, ma con una precisa differenza. Quì non sussiste una nostra inadempienza o una nostra irresponsabilità, non dipende dalla nostra volontà. L'inadempienza e l'irresponsabilità ricadono in modo esclusivo sulla società concessionaria della distribuzione che ha in gestione gli impianti elettrici, tra i cui doveri vi dovrebbe sempre essere quello di sviluppare lo studio e la prevenzione di ogni possibile rischio per quelli che definisce "suoi clienti" ma che in realtà, a noi pare siano più che altro semplici ostaggi. Oltre a questo sarebbe opportuno tenere presente un altro dato importantissimo. 

Oltre alla questione della mancata manutenzione bisogna aggiungere un altro fattore determinante per la sicurezza del prodotto in questione. La componente elettronica di tutti questi contatori ha una vita utile..? Certamente si, come qualsiasi componente elettronico di qualsiasi apparecchio o elettrodomestico comunemente utilizzato. Sarebbe dunque folle pensare, ma soprattutto far credere ai consumatori che i componenti elettronici presenti in quel contatore possano funzionare per un tempo indefinito a patto che non vengano mai rimossi dal luogo "il contatore" è stato installato. Questo principio espresso dal legislatore in senso generale per gli strumenti di misura nell'Art. 22 comma 3 delle disposizioni transitorie contenute nel D.Lgs n. 22 del 2 Febbraio 2007, riguardava tutti gli apparecchi di misura contenuti nell'Art. 1 comma 1 costruiti antecedentemente al 30 ottobre 2006 e per i quali non erano previsti i controlli metrologici. Enel Distribuzione in varie occasioni si è fatta scudo dell'articolo 22 asserendo che i loro contatori, in forza delle disposizioni transitorie potessero continuare a svolgere la propria funzione. La questione ci era già stata evidenziata nella prima diffida che vi alleghiamo:

Diffida Enel Distribuzione a Libera Azione italiana

Nella diffida si legge infatti: 

"...Di conseguenza, i contatori elettronici cd. NON MID (o meglio, antecedenti all'entrata in vigore della normativa citata) offrono le medesime garanzie in ordine alla corretta  registrazione dei consumi rispetto ai contatori elettronici cd. MID.   Anche per tali ragioni il citato D. Lgs 22/07 ha previsto che i contatori già istallati prima dell'entrata in vigore della legge possono continuare a essere utilizzati anche in assenza delle nuove marcature..."

E chiaro il riderimento alle disposizioni transitorie e all'Art. 22 che è l'unico secondo il quale gli apparecchi di misura potrebbero continuare ad essere utilizzati. Tuttavia Enel Distribuzione, come al solito, legge ciò che più gli piace e tralascia parti importanti della legge. Il comma 3 infatti specifica quanto segue: 

"...I dispositivi ed i sistemi di  misura  di  cui  all'articolo  1, comma 1, se utilizzati per le funzioni di misura previste al comma  2 del medesimo articolo e per i quali la normativa in vigore fino al 30 ottobre 2006 non prevede i controlli metrologici legali, qualora gia' messi in servizio  alla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente decreto, potranno continuare ad essere utilizzati anche senza  essere sottoposti a detti  controlli,  purche'  non  rimossi  dal  luogo  di utilizzazione..."

Quel "e per i quali la normativa in vigore fino al 30 ottobre 2006 non prevede i controlli metrologici legali"  esclude di fatto i contatori di energia elettrica proprio perchè questi erano e dovevano in ragione di legge essere sottoposti ai controlli metrologici. 

Nelle indicazioni interpretative delle disposizioni del decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22, attuativo della direttiva 2004/22/CE contenute nella CIRCOLARE 22 ottobre 2008 , n. 3620 si entrava giusto appunto nel merito delle disposizioni transitorie:

1. Premessa.

"...Rientrano nell'ambito di applicazione dell'art. 22 del decreto legislativo n. 22/2007 gli strumenti ammessi alle verificazioni metriche, secondo la normativa vigente anteriormente al 30 ottobre 2006, a seguito di provvedimento rilasciato prima di tale data ai sensi degli articoli 6 e 7 del regolamento di fabbricazione di cui al regio decreto 12 giugno 1902, n. 226, e successive modificazioni ed integrazioni, o ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 798/1982 di attuazione della direttiva 71/316/CEE..."

Vi alleghiamo la circolare che con buona probabilità Enel Distribuzione non ha mai letto:

CIRCOLARE 22 ottobre 2008 , n. 3620 Ministero dello Sviluppo Economico

 

Oltre 400 procedimenti giudiziari a carico di Enel Distribuzione promossi dalla nostra Campagna di informazione ENEL A NORMA..!!! Scatta la clausola di salvaguardia..! 

Nel Decreto Legislativo n. 22 del 2 Febbraio 2007 sono contenuti i seguenti articoli a tutela dei consumatori. Articoli ripresi direttamente dalla Circolare del 22 ottobre 2008 n. 3620 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Clausola di salvaguardia.

"..L'Art. 16 prevede che il Ministero dello sviluppo economico puo' vietare o limitare l'ulteriore commercializzazione e utilizzazione di uno strumento di misura munito della marcatura CE e della marcatura supplementare, qualora non soddisfi i requisiti essenziali relativi alle prestazioni metrologiche di cui al presente decreto, anche se correttamente installato, adottando tutte le misure appropriate per ritirare tali strumenti dal mercato. Il successivo art. 17 fatto salvo quanto già  previsto all'Art. 16, stabiliesce che, qualora il Ministero accerti che la marcatura CE e la marcatura metrologica supplementare M siano state apposte indebitamente, debba assegnare al fabbricante (o al suo mandatario) un termine per rendere lo strumento, indebitamente marcato, conforme alle disposizioni del decreto legislativo n. 22/2007, decorso il quale, in caso di persistenza della rilevata non conformita', debba adottare tutti i provvedimenti necessari per limitare o vietare la commercializzazione dello strumento o per assicurarne il ritiro dal mercato, ovvero vietare o limitare la sua utilizzazione ulteriore..."

Attenzione

A seguito di oltre 400 procedimenti giudiziari avviati dai nostri associati e di cui c'è traccia anche negli atti della causa che ci ha visti impegnati contro Enel Distribuzione, vi è ragione di credere che qualcosa siamo riusciti a smuovere. Vi è soprattutto ragione di credere che a seguito delle nostre denunce e della campagna di informazione ENEL A NORMA, il Ministero dello Sviluppo Economico, abbia applicato la disposizione prevista dalla norma, ossia la "clausola di salvaguardia".  In base agli Art. 16 e Art. 17 la stessa Enel Distribuzione, sarebbe stata avvisata di rendere quanto prima conformi gli strumenti indebitamente marcati. Non potendo rendere conformi oltre 32 milioni di contatori indebitamente marcati in quanto sugli stessi erano presenti marcature illegali e per gli stessi mancava qualsiasi tipo di provvedimanto d'ammissione alla verifica metrica oltre ai certificati di approvazione CEE del modello, del tipo e di verifica prima, si è raggiunto un accordo. L'accordo tra le parti era finalizzato in primis ad evitare uno scandalo di proporzioni globali, scandalo che avrebbe offerto il fianco alla Commissione Europea per l'avvio di una nuova procedura di infrazione a carico della Repubblica italiana per inadempimento-attuazione Direttive d'armonizzazione e con particolare riferimento a quelle sulla metrologia legale. Cosa già accaduta in passato con la Sentenza della Corte del 13 ottobre 1981. L'accordo avrebbe inoltre evitato di comminare sanzioni amministrative per oltre 48 miliardi alla società Enel Distribuzione e di riflesso, ( in base all'Art. 20  del D.Lgs 22 del 2 febbraio 2007 e alla legge 24 novembre 1981, n. 689 ) anche all'Azienda certificatrice IMQ per un totale complessivo di 96 miliardi di euro. 

A questo però Enel Distribuzione avrebbe dovuto far fronte installando nuovi contatori a proprie spese. cosa che la società non ha gradito affatto né accettato perchè ferma sulla sua posizione: "i suoi contatori andavano benissimo". E così si è raggiunto una sorta di accordo secono il quale lo Stato avrebbe concesso alla società dei fondi scaglionati negli anni per un ammontare di circa 4 miliardi di euro di cui 500 immediati nella prima trance per sostituire i contatori all'interno di un progetto salva faccia definito e pubblicizzato come "piano di sostituzione nazionale". L'intero ammontare sarebbe poi stato recuperato e spalmato in bolletta agli ignari italiani sempre ben disposti ad essere presi per il naso.   che  irrimediabilmente compromesso nella propria conformità ai requisiti richiesti, abbia ovviato per l'integrale sostituzione del parco contatori. A spese degli italiani naturalmente. Il vero problema però persiste. I nuovi contatori installati, in materia di sicurezza e di protezione, presentano i medesimi difetti di quelli precedenti o per meglio dire, visti gli incidenti appena installati, vi è ragione di credere potrebbero essere addirittura più soggetti predisposti ad incendiarsi.

 

Guarda il video e nota la difficoltà che hanno i vigili del fuoco a spegnere le fiamme generate dai materiali plastici con cui sono stati costruiti il contatori installati nelle nostre case. Ora, immagina che quel contatore poteva essere in casa tua, o nella tromba delle scale del tuo condominio insieme ad altri 10 o 20 contatori installati nelle immediate vicinanze. E tieni presente che per Enel Distribuzione, così come per molti loro dipendenti con cui ci siamo confrontati, è un rischio accettabile. Cosa saranno mai qualche centinaio o migliaio di incendi sul territorio nazionale a fronte di milioni di contatori installati..? A voi non fa rabbrividire questa affermazione..? A noi si, soprattutto se teniamo conto che in gioco ci possono essere delle vite umane e non solo le vostre, ma anche quelle dei vigili del fuoco che devono intervenire in quei roghi e riuscire in qualche modo e senza acqua a domare l'incendio.

Da quanto avete udito e visto nel video, è facile intuire che la società di distribuzione non dimostra particolare interesse ad investire in quegli stessi impianti di distribuzione da cui trae profitto per ogni kWh che viene distribuito fino alle varie utenze. Precisiamo che il compito di e-Distribuzione dovrebbe appunto essere quello di gestire/utilizzare il sistema di distribuzione preesistente, cioè l'insieme delle linee a media e bassa tensione che hanno il compito di portare in modo capillare l'energia elettrica agli utenti finali (famiglie, piccole e medie industrie, terziario, ecc.), fino al punto di erogazione meglio conosciuto fino a ieri da tutti come contatore. Nella gestione, dovrebbe essere compreso anche l'aspetto riguardante la manutenzione e il mantenimento di quello stato di efficienza e sicurezza che la rete di distribuzione elettrica di uno stato che voglia ancora definirsi civile, dovrebbe ragionevolmente possedere. 

E invece pare che in Italia, la sicurezza e la qualità della rete elettrica passi in secondo piano. Negli ultimi tempi, alla stregua degli anni 2000, ci ritroviamo nuovamente alle prese con la sostituzione totale di tutto il parco contatori. Stanno infatti già installando la nuova generazione di contatori Open Meter, che alla fine non è altro che un restyling del precedente baracchino di plastica che genera incendi a destra e manca, ma con un pizzico di elettronica più, che di certo non guasta se si vuole incentivare la frequenza di incendio del contatore stesso. Ed è proprio qui il problema..! Nessuno di e-Distribuzione vi dirà mai che questi nuovi apparecchi vengono sistematicamente collegati ad una rete inefficiente e alla quale non è mai stata effettuata una seria manutenzione. Converrete anche voi che la situazione che si crea è a dir poco paradossale, soprattutto se in particolari condizioni di guasto della rete, proprio questi nuovi Open Meter, alla stregua di quelli precedenti, possono diventare potenzialmente pericolosi per l'incolumità di intere famiglie.

Per rendervi l'idea con una simpatica metafora:

Avrebbe senso montare su una vecchia Panda che ha percorso centinaia di migliaia di chilometri e alla quale non sono mai stati cambiati i freni, tutto un sistema di luci a led integrato da sensori che attivano automaticamente le luci verso l'imbrunire..? Siamo tutti concordi sul fatto che, certamente vedremo in maniera più definita quel muro contro al quale ci si schiaterà alla prima occasione in cui saremo costretti a frenare con decisione..? 

E ora, ponetevi una semplice e banale domanda alla quale potrete dare una risposta direttamente voi stessi. Da quando Enel Distribuzione Spa è venuta ad installare il contatore in casa vostra, quante volte avete visto un tecnico della medesima società effettuare una semplicissima manutenzione a quel contatore o all'impianto che c'è a monte di quell'apparecchio..? Ecco perchè noi tutti ci ritroviamo nella medesima situazione dello sprovveduto conducente che abbiamo menzionato sopra, ma con una precisa differenza. Quì non sussiste una nostra inadempienza o una nostra irresponsabilità, non dipende dalla nostra volontà. L'inadempienza e l'irresponsabilità ricadono in modo esclusivo sulla società concessionaria della distribuzione che ha in gestione gli impianti elettrici, tra i cui doveri vi dovrebbe sempre essere quello di sviluppare lo studio e la prevenzione di ogni possibile rischio per quelli che definisce "suoi clienti" ma che in realtà, a noi pare siano semplici ostaggi. Oltre a questo bisogna tenere presente un altro dato importantissimo. 

Oltre alla questione della mancata manutenzione bisogna aggiungere un altro fattore determinante per la sicurezza del prodotto in questione. La componente elettronica di quei contatori ha una vita utile..? Certamente si, come qualsiasi componente elettronico di qualsiasi apparecchio o elettrodomestico comunemente usato. E' dunque folle pensare, ma soprattutto far credere ai consumatori che i componenti elettronici presenti in quel contatore possano funzionare per sempre a patto che non vengano mai rimossi dal luogo in cui quel contatore è stato installato. Questo principio espresso dal legislatore nell'Art. 22 comma 3 delle disposizioni transitorie contenute nel D.Lgs n. 22 del 2 Febbraio 2007, ha tutelato nel tempo certamente l'aspetto della "presunta misura" di un modello di contatore illegale messo in servizio da Enel Distribuzione Spa tra il 2001 e il 2007, ma ha dimenticato completamente l'aspetto della sicurezza di quest'ultimo e dei danni che questo avrebbe potuto causare nel tempo all'incolumità delle persone e alle loro proprietà.

 

 


L'interesse  pubblico, la sanita' pubblica, la sicurezza  pubblica,  l'ordine  pubblico,  la protezione dell'ambiente, la tutela dei consumatori,  l'imposizione di tasse e di diritti e la lealtà delle transazioni commerciali rappresentano l'interesse primario da tutelare, ma ciò, almeno all'apparenza, in Italia non verrà mai tutelato. Milioni di famiglie continueranno ad essere in una condizione di potenziale pericolo per la propria incolumità e la loro sicurezza verrà sempre posta su quel piatto della bilancia che non peserà mai abbastanza rispetto a quello degli interessi di terzi. Guardate le immagini che vi proponiamo di questi contatori. Grazie ad un nostro tempestivo intervento sul luogo di uno di questi incendi, siamo riusciti a salvarne un paio che ci teniamo a mostrarvi. 

Degli altri 8 contatori è rimasta solo cenere. E' infatti difficilissimo trovare ancora dei contatori in questo stato iniziale di incendio, basti pensare che lo stesso materiale termoplastico con cui sono costruiti alimenta l'incendio stesso e per tal motivo si distrugge completamente non lasciando traccia se non cenere appunto. In questo caso, l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco oltre ad aver salvato e messo in sicurezza ben 10 famiglie in piena notte, sono intervenuti sulle fiamme che divampavano dai contatori. Grazie al loro intervento sono riusciti a regalarci anche questo prezioso materiale fotografico che vi proponiamo.

 
 

Non dimentichiamo poi che la stessa Enel Distribuzione Spa, non ama lasciare in giro certe cose, il perché lo lasciamo alla vostra immaginazione. Il nuovo piano nazionale di sostituzione contatori, come avrete capito, serve più che altro a far sparire definitivamente quella produzione infelice di contatori che è stata installata oltre che messa in servizio nelle case degli italiani dal 2001 al 2007. 

Si è parlato spesso di un presunto vuoto normativo e che per tal motivo non vi sarebbe stata la possibilità di regolamentare tali contatori. Centinaia di nostri associati e noi compresi ci siamo fatti prendere in giro dalle lettere di Enel Distribuzione mentre centinaia di questi contatori continuavano a prendere fuoco, ad incendiare le case delle persone e a mettere in grave pericolo l'incolumità di intere famiglie. La legge, a dire dell'azienda, proteggeva comunque quei contatori e crediamo che in molti casi anche le forze dell'ordine si siano fatte prendere per il naso, ma ecco che, proseguendo con lo studio del fenomeno qualcosa è emerso. Ci siamo studiati tutte le leggi dalla metà del 1970 ad oggi e abbiamo scoperto che le leggi c'erano ed erano previsti anche i controlli metrologici per i contatori di energia elettrica. Troverete tutti i riferimenti e i collegamenti alle fonti istituzionali proseguendo nella lettura. Al momento preferiamo parlarvi di responsabilità e di legge. Si, perchè qualcuno dovrà pur avere la responsabilità di questa immane porcata. 

 

Di chi è la responsabilità..? Chi ha permesso alla Società Enel Distribuzione Spa di mettere in servizio tra il 2001 e il 2007 oltre 32 milioni di apparecchi illegali e potenzialmente pericolosi nelle case degli italiani..? Chi ha commesso il fatto dovrebbe essere indagato per accertare eventuali illeciti o reati commessi nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali.

 

Nota per Enel Distribuzione Spa: Ricordiamo alla Spett. Azienda che potrà in qualsiasi momento smentire quanto scriviamo dimostrando che siamo in errore ed esibendo alle autorità di polizia giudiziaria un certificato di verifica prima CEE, un certificato di approvazione del modello CEE e il certificato di esame del tipo CEE dei contatori che ha messo in servizio tra il 2001 e il 2007. Dovete averli per forza visto che tali strumenti erano soggetti al controllo CEE per legge. Pretendiamo però certificati validi rilasciati dall'ufficio metrico centrale di Roma e non il solito pezzo di carta rilasciato a pagamento da istituti terzi presso i quali si è ottenuta "una licenza d'uso" per l'utilizzo di un marchio volontario. Quello lo si può ottenere per qualsiasi aspirapolvere o tostapane, ma per il contatore di energia elettrica cari Signori di Enel Distribuzione, serviva qualche certificazione in più..!! Crediamo sia quanto meno ragionevole che tutti i cittadini italiani possano avere rassicurazioni in merito al fatto che la Società Enel Distribuzione Spa, che ancora purtroppo confondono con ENEL, prima di aver messo in servizio quegli apparecchi, li abbia sottoposti alle varie prove tecniche di omologazione PRESCRITTE DALLA LEGGE. Alcune ve le elenchiamo di seguito, le altre, non meno importanti, chiunque può leggerle direttamente sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana consultando il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SANDRO PERTINI del 10 settembre 1982, n. 872  in attuazione della direttiva (CEE) n. 76/891 relativa ai contatori di energia elettrica.

 

Art. 2. - PRESCRIZIONI IN MATERIA DI CARATTERISTICHE MECCANICHE 

 

  2.1. Generalita' 

  I contatori devono essere progettati e costruiti  in  modo  da  non costituire alcun pericolo, in condizioni normali di servizio e  nelle

  condizioni abituali di impiego per garantire in particolare: 

    - la protezione delle persone dalle scariche elettriche, 

    - la protezione delle persone dagli effetti  di  una  temperatura eccessiva, 

    - la non propagazione del fuoco.

Guardate i contatori dell'immagine che vi abbiamo proposto dei contatori bruciati e guardate quella seguente che vi alleghiamo. Vi sembra che mostrino i requisiti sopra descritti  e previsti dalle prescrizioni in materia di caratteristiche meccaniche..? Vi pare che i materiali impiegati possano essere idonei alla non propagazione del fuoco e alla protezione delle persone dagli effetti di una temperatura eccessiva..? VI pare che per la costruzione di tali contatori, abbiano impiegato un materiale sufficientemente ignifugo..?

Leggi l'articolo del nuovo incendio che ha avuto luogo ad Adrano il 5 marzo 2018. Tre gli intossicati,  una donna di 36 anni con la figlia di tre anni e anche una adolescente. 15 famiglie scampate al pericolo per un mero caso fortuito. Leggi l'articolo originale.
 

Nota bene: Dalle immagini dei contatori bruciati che vi abbiamo mostrato emerge palese il fatto che questi contatori di plastica non presentano alcuna protezione utile alla non propagazione del fuoco, anzi, gli stessi a contatto con una fonte di calore diretta e costante tipica del surriscaldamento da sovratensione permanente, colano, si sciolgono letteralmente fino a quando la plastica non viene a diretto contatto con la fonte di calore. Li si innesca potenzialmente l'incendio o viene comunque alimentato se l'incendio si è già innescato nella componente elettronica. Da qui la potenziale pericolosità di questi apparecchi. Come potete vedere dalle foto emerge la sostanziale differenza tra i materiali utilizzati da Enel Distribuzione Spa. La struttura portante del contatore è palesemente costruita in materiale ignifugo, infatti quella anche per altri contatori distrutti dal fuoco, spesso e volentieri si è salvata e ha resistito alle alte temperature. Il materiale con cui è costruito il contatore invece di ignifugo ha davvero ben poco. Ci chiediamo sinceramente come possano aver pensato di utilizzare un materiale del genere per un contatore, il medesimo materiale che è stato impiegato anche per i nuovi Open Meter che ora stanno sostituendo in varie località italiane. 

 

Tutti i vari Ministri dello sviluppo economico che si sono succeduti negli ultimi 20 anni hanno evitato di applicare la legge... oppure hanno preferito non applicarla..? Ci auguriamo che il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio possa portare una ventata di legalità anche nel settore della distribuzione e misurazione dell'energia. Una questione che tocca tutti da vicino e vale miliardi ogni anno.  

Nota per conoscenza al MISE e al suo nuovo Ministro Luigi Di Maio M5S, a e-Distribuzione Spa e all'Onorevole Davide Crippa del M5S:

Nell'Atto della Camera che richiama l'Interrogazione a risposta immediata in commissione n. 5-01237 seduta n.98 del 16/10/2013 presentato dall'Onorevole CRIPPA Davide, l'interrogante evidenziava come i Governi che si erano succeduti, non avessero mai stabilito come dovevano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell'energia elettrica. Poi tra alcune imprecisioni grossolane scritte dallo stesso Crippa, ma segnalando almeno il fatto che quei contatori mostrassero segni distintivi illegali  ( Marcatura CE contraffatta o apposta indebitamente), - lo stesso proseguiva sottolineando come quei contatori non fossero mai stati sottoposti ad alcuna omologazione. Veniva menzionata una fantomatica "lacuna normativa", poi ripresa in risposta anche dallo stesso MISE il quale evidenziava come proprio la legislazione in materia fosse "particolarmente lacunosa". Il MISE, a sostegno della propria tesi richiamava parecchie normative, Direttive comunitarie, a partire dalla Legge 18 ottobre 1977, n. 791, che aveva recepito la Direttiva 73/23/CEE, le varie evoluzioni della Direttiva EMC, fino al da noi citato DPR 872 del 1982 che poveretto, a loro dire, era rimasto "privo di concreta applicazione". 

Privo di concreta applicazione perchè..? Perchè le norme imposte in materia di sicurezza pubblica, di tutela dei consumatori, della sanità pubblica, dell'ordine pubblico, ma soprattutto a tutela della fede pubblica erano troppo restrittive da applicare ai nuovi contatori importati dalla Cina da Enel Distribuzione Spa..?  

Non era affatto vero che la materia legislativa fosse lacunosa per ciò che concerne i contatori di energia elettrica ed i successivi controlli metrologici. Le leggi c'erano, erano e sono trasparenti, ma qualcuno ha omesso di applicarle..! Chi ha commesso il fatto è giusto che paghi..!!

 

Dalla sentenza della Corte del 13 Ottobre 1981 della Commissione delle Comunità europee contro Repubblica italiana per Inadempimento attuazione di direttive d'armonizzazione si evince chiaramente quanto la Repubblica italiana fosse sempre stata arretrata legislativamente e poco chiara in materia di metrologia legale, ossia quell'insieme di leggi che tutelano il principio lealtà di ogni transazione commerciale e di riflesso il principio di fede pubblica. In particolare sotto l'aspetto della misurazione dell'energia elettrica mediante appositi contatori, si chiedeva nello specifico all'Italia di adeguarsi nel recepire la seguente Direttiva Comunitaria: 

Sentenza della Corte che menziona la Direttiva del Consiglio 4 novembre 1976, n. 76/891, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai contatori di energia elettrica (GU n. L 336, pag. 30),

L'Italia fu ammonita per non aver adempiuto e recepito ben sette direttive sulla metrologia legale. Subito dopo tale sentenza, il nostro Presidente Sandro Pertini, si adoperò nel promulgare leggi specifiche per rimediare a questa grave carenza normativa. Da quel momento in poi, la materia legislativa che riguardava i controlli metrologici successivi dei contatori di energia elettrica era diventata ben precisa, ma soprattutto, ora eravamo in linea con tutti gli altri paesi della Comunità Europea. 

Il fatto veramente grave è che, pur esistendo la materia legislativa e nello specifico questi Decreti del Presidente della Repubblica che rappresentavano leggi promulgate dalla più alta carica dello stato, quelle leggi non sono mai state applicate per questi contatori..  

Il D.P.R. del 10 settembre 1982, n. 872  che dava attuazione alla direttiva (CEE) n. 76/891 relativa ai contatori di energia elettrica, nel suo Art. 2 prescriveva quanto segue: 

  • Art. 2. Ai contatori di energia elettrica, di cui all'articolo  precedente, ove sottoposti al controllo CEE, si estende la disciplina sancita dal decreto che attua la direttiva n. 71/316/CEE, per quanto applicabile, a decorrere dal 1 luglio 1984. 

La Direttiva 71/316/CEE era già stata recepita in Italia col D.P.R. del 12 Agosto 1982 che avrebbe dato attuazione alle disposizioni comuni agli strumenti di misura ed ai metodi di controllo metrologico. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 3 novembre 1982 dal quale abbiamo estratto copia che vi alleghiamo di seguito in formato PDF:

D.P.R. 12 AGOSTO 1982, N. 798 Attuazione della direttiva (CEE) n. 71-316 relativa alle disposizioni comuni agli strumenti di misura ed ai metodi di controllo metrologico PDF

Di seguito pubblichiamo anche il testo modificato dal  D.M. 18 marzo 1988, n. 132 (Gazz. Uff. 27 aprile 1988, n. 97). pubblicato da Unioncamere.

D.P.R. 12 AGOSTO 1982, N. 798 Attuazione della direttiva (CEE) n. 71-316 relativa alle disposizioni comuni agli strumenti di misura ed ai metodi di controllo metrologico

Con la pubblicazioni di questi documenti crediamo di essere riusciti a dimostrare che non era affatto vero che l'Italia tra il 2001 e il 2007 fosse in una condizione di vuoto normativo. 

Valga il presente articolo quale denuncia pubblica dei fatti accaduti e un invito ad ottemperare rivolto alle varie Procure di questo paese al fine di aprire un'inchiesta utile a verificare e ad accertare quanto dichiarato e dimostrato dalla nostra Associazione.

Ricordiamo che per i nostri articoli su questi contatori e per le informazioni diffuse tramite il nostro sito ufficiale, siamo stati perseguiti giudiziariamente dalla stessa Società Enel Distribuzione Spa. In causa la nostra piccola associazione,con i pochi mezzi a disposizione, ma forte di quella verità e onestà di cui è sempre stata portatrice, ha puntualmente vinto in primo grado. 

Leggi il nostro articolo e la relativa sentenza qui.

Valga il presente articolo quale segnalazione al nuovo Governo ed in particolare ai Dirigenti delle rispettive sezioni del Ministero dello Sviluppo Economico e al suo nuovo Ministro Luigi Di Maio. 

Un invito ad ottemperare affinché vengano prese nel più breve tempo possibile tutte le misure idonee a fermare questo folle piano massivo di sostituzione dei contatori e vengano ripristinate le condizioni di legalità e sicurezza di milioni di utenze italiane. Troviamo sia folle oltre che irresponsabile sostituire dei contatori potenzialmente pericolosi con questi nuovi Open Meter, ossia apparecchi che presentano i medesimi difetti di progettazione e i medesimi potenziali problemi di quelli precedenti, essendo gli stessi sprovvisti di qualsiasi tipo di protezione utile a prevenire gli effetti di una sovratensione permanente proveniente dalla rete. In caso contrario invitiamo tutti i nostri associati e lettori a rivolgersi alla nostra Associazione al fine di sporgere denuncia presso la Commissione Europea e affinché vi possa essere la possibilità di aprire una procedura di infrazione per inadempimento attuazione delle Direttive Comunitarie. Oltre a questo invitiamo tutti i nostri associati e i nostri lettori a negare ad e-Distribuzione la possibilità di installare nuovi apparecchi potenzialmente pericolosi nelle nostre case. E' un diritto di ogni consumatore opporsi a qualcosa che potrebbe arrecargli un danno o minare la propria sicurezza. Crediamo sia un atto quanto meno dovuto.

 
 
 
Libera Azione italiana

 

 


COMMENTA L'ARTICOLO:

Data: 19.07.2018

Autore: Enrico

Oggetto: Invito a ottemperare/denuncia alla Commissione Europea

Buongiorno. Sul finale leggo quanto segue
" In caso contrario invitiamo tutti i nostri associati e lettori a rivolgersi alla nostra Associazione al fine di sporgere denuncia presso la Commissione Europea e affinché vi possa essere la possibilità di aprire una procedura di infrazione per inadempimento attuazione delle Direttive Comunitarie": perchè non fare una petizione e creare un link sul sito per aderire? In ogni caso "in caso contrario..." significa che si sta dando un certo tempo per ottemperare. Quanto e quando scade il termine non è specificato. Se non si dà peso a questi 2 aspetti, non si rischia il fallimento dell'iniziativa?

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