La prima vera libera associazione di consumatori


ATTENZIONE AI NUOVI OPEN METER DISTRIBUITI DA E-DISTRIBUZIONE SPA.

20.02.2018 22:17

 

Viste le molte segnalazioni ricevute in merito ad una sostituzione poco trasparente di questi contatori. Visti gli altrettanti casi nei quali ci è stata segnalata la mancanza di quella documentazione obbligatoria ai fini di legge e necessaria per poter effettuare la sostituzione e l'installazione di un nuovo apparecchio di misura in un modo legale che tuteli il consumatore, riteniamo quanto meno doveroso pubblicare il seguente articolo al fine di informarvi in modo corretto su una questione che è certamente di interesse pubblico oltre che di sicurezza pubblica. 

In questo articolo parleremo di contatori di energia elettrica distribuiti dalla società e-distribuzione, la vecchia Enel Distribuzione per intenderci, quella di cui abbiamo parlato tanto nel 2015. Tratteremo di quelli vecchi installati tra il 2001 e il 2007 che, in milioni di esemplari sono ancora oggi presenti nelle nostre case, ma, anche di quelli nuovi, i così detti Open meter di ultima generazione che stanno tentando di installare nelle nostre case oggi. 

Crediamo sia quanto meno necessario per un consumatore essere informato in modo chiaro e trasparente sul tipo di prodotto che una azienda andrà ad installare presso la sua abitazione. Negli ultimi mesi siamo stati tutti martellati dai fantasiosi slogan pubblicitari di e-distribuzione nei quali vengono enfatizzati gli ipotetici pregi di questi nuovi contatori. Ma i potenziali difetti..? Chi li dice al consumatore..? E' inutile tentare di nasconderne i difetti quando nel breve periodo successivo all'installazione di questi Open Meter, si manifestano già i primi problemi di sicurezza identici e medesimi a quelli della generazione di contatori precedente.

Ecco perchè anche questa volta, con ulteriore dispiacere per gli amici di e-distribuzione, non mancheremo di fare informazione su quanto sta accadendo e sul fenomeno che riguarda i troppi incendi di questi "innovativi contatori". E' sempre stato nostro impegno e dovere diffondere tutte le informazioni necessarie e che potevano risultare utili a tutti i nostri lettori. Ai nostri associati le informazioni fornite negli anni, sono certamente risultate utili dato che da settimane si sono già mobilitati in parecchi al fine di evitare di farsi installare il  nuovo contatore "Open Meter".  E come potremmo biasimarli quando il dubbio trova immediata conferma nella realtà dei fatti..?

Guardate il video dell'incendio di Carobbio in provincia di Bergamo dove i nuovi Open Meter distribuiti da e-distribuzione sono andati a fuoco mettendo in serio pericolo l'incolumità di molte famiglie.  Domani potreste ritrovarvi a vivere la medesima brutta esperienza e credeteci, non è affatto simpatico vedere la propria casa andare a fuoco. 

 

 
 

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Nelle immagini che seguono vedete l'interno dei nuovi contatori Open Meter. Contatori che contengono il doppio dell'elettronca rispetto a prima e che per tal motivo, possono essere ancora più soggetti ad incendio. 

 
 

E' chiaro che questi apparecchi per la funzione che ricoprono, devono restare in funzione 24 ore su 24, esposti a sbalzi di temperatura dovuti al cambio di stagione, a polveri, sporcizia di ogni genere, insetti che possono annidarsi al loro interno, ma badate bene, anche questi, come la generazione precedente, difficilmente saranno sottoposti ad alcun tipo di manutenzione programmata. E' ragionevole dunque pensare che le componenti elettroniche presenti all'interno di quell'apparecchio potranno essere più soggette ad usura o ad un potenziale guasto rispetto ad altri apparecchi elettronici di comune uso quotidiano.. Bisogna poi sempre tenere presente che la vita utile di un componente elettronico è determinata dalle normali condizioni d'utilizzo dell'apparecchio tra le quali rientra la corretta alimentazione elettrica. 

Se un apparecchio elettronico è stato progettato per funzionare con una tensione nominale di 220 v e con la corretta alimentazione riuscirà a svolgere la propria funzione per tutto l'arco di tempo definito dalla sua vita utile, nel caso in cui venisse alimentato con tensioni maggiori o questo si ritrovasse in condizioni di sovratensioni di tipo permanente, i componenti sarebbero soggetti ad un potenziale surriscaldamento e la loro vita utile diminuirebbe drasticamente fino all'inevitabile guasto.

 

Dal grafico potete notare come l'effetto di una sovratensione permanente e quindi l'effetto di una sovralimentazione della tensione possano ridurre drasticamente la vita utile di un apparecchio elettronico. Tutti i nostri contatori di casa, per svolgere la propria funzione, sono collegati e quindi alimentati dalla medesima linea eletrica che porta energia a tutti i nostri elettrodomestici di casa. Tuttavia, mentre tutti i nostri elettrodomestici di casa tipo computer, TV, ecc. sono protetti da dispositivi opportunamente dimensionati e utili ad intervenire in caso di guasto dovuto a corto circuito, a monte del contatore, dispositivi che proteggano il contatore dagli effetti di una sovratensione permanente non c'è ne sono. E allora giustamente voi vi chiederete, ma perchè nei nostri impianti civili, per poter essere a norma, abbiamo dovuto installare delle protezioni imposte per legge e per quel contatore che è sempre alloggiato in casa nostra non ce ne sono..? E' presto detto.. Le norme tecniche italiane ed Europee non prevedono alcun tipo di protezione per quel contatore. Non esiste infatti alcuna norma che imponga alla società distributrice l'installazione di protezioni di questo tipo. O almeno sono previste protezioni come gli scaricatori di tensione in caso di fulminazione, ma sono protezioni che non interverranno mai se un contatore va in corto. . Vale lo stesso per il magnetotermico installato all'interno del contatore, anche quello sovradimensionato e di proporzioni tali da intervenire solo nel caso in cui il vostro impianto civile dovesse andare in corto. 

Ma allora, perchè non ci sono queste protezioni (POP)..? Perché l'Azienda concessionaria della distribuzione non le installa..? 

 

Partiamo da un fondamentale ragionamento. Sicuramente installare su tutti i contatori di energia elettrica in servizio in Italia una protezione conforme alla norma EN 50550 (POP)  richiederebbe un intervento non indifferente, soprattutto dal lato economico.  Non solo per il costo in se che avrebbero i dispositivi di protezione, ma per il fatto che, anche un esiguo costo moltiplicato per oltre 32 milioni di contatori, innegabilmente rappresenterebbe un cifra non indifferente a carico della Società concessionaria oltre al costo dell'intervento tecnico necessario per poterle installare. L'impianto a monte del contatore risulterebbe molto più sensibile agli aumenti7sbalzi di tensione di una rete inefficiente a cui di rado è stata effettuata un'accurata manutenzione. Per tal motivo la situazione potrebbe trasformarsi presto in una tipica rogna difficile da gestitre per il distributore. Dall'altro capo, voi tutti rischiereste di ritrovarvi spesso attaccati al telefono nel tentativo di chiamare qualcuno che possa venire a riattivare l'energia elettrica nel caso in cui la protezione (POP) scattasse per proteggere il contatore. Badate bene inoltre che, voi o un vostro tecnico di fiducia, le mani sull'impianto a monte di quel contatore non ce le potrete  mettere mai a meno che non vogliate essere passibili di querela da parte della Società e-Distribuzione Spa per un sospetto furto di energia. Ne conviene che i dispositivi non potrebbero in alcun caso essere fruibili all'utente finale, ma accessibili solo alla società di distribuzione la quale, anche per questo piccolo intervento sarebbe costretta a sostenere costi che ricadrebbero poi inevitabilmente sulle nostre bollette. Diverso sarebbe stato se quel tipo di protezione (POP) fosse stata prevista già in fase progettuale del nuovo contatore Open Meter e fosse stata integrata come componente al suo interno. In tal caso, e-Distribuzione avrebbe ragionevolmente sostenuto solo i costi riguardanti il componente aggiunto e lo stesso sarebbe stato distribuito unitamente al nuovo contatore Open Meter all'interno del Piano di sostituzione nazionale dell'intero parco contatori. Purtroppo non è stato fatto nemmeno questo e il rischio incendio continuerà ad essere una realtà possibile per ogni famiglia italiana e per i prossimi 20/30 anni.

Per tal motivo è più accettabile ed economico per l'azienda distributrice e-Distribuzione rimborsare i danni a qualche centinaio di proprietari a cui la casa è andata a fuoco piuttosto che sostenere ingenti spese per prevenire questi incendi. E poi, attenzione, non è detto nemmeno che vi rimborsino i danni se non dopo estenuanti trattative legali che demotivano fortemente quel proprietario che intendesse far valere i propri diritti. 

 

Leggete questo comunicato stampa di ADICO che vi chiarisce quanto abbiano dovuto tribolare per quasi un anno per far risarcire i danni ad un proprio associato.

Di seguito pubblichiamo il verbale dei vigili del fuoco intervenuti nell'incendio.

Dal verbale dei vigili del fuoco che sono intervenuti, si evince chiaramente la diretta responsabilità del contatore nell'aver innescato l'incendio, ma ciò nonostante la Società e-Distribuzione non ha ammesso la propria colpa e non ha pagato fino a quando non si sono minacciate con decisione azioni legali. 

Il nuovo contatore Open Meter è inidoneo all'uso civile nel contesto di un servizio pubblico offerto..?

 

E' dunque il progetto di questi contatori elettronici prodotti da e-Distribuzione ad essere sbagliato e ad aver dato vita ad un prodotto potenzialmente pericoloso e inidoneo ad essere utilizzato nell'ambito di un servizio di pubblica utilità offerto ai consumatori..? Si, il progetto è sbagliato perchè non tutela in alcun modo l'aspetto riguardante quella sicurezza che ogni consumatore dovrebbe ragionevolmente attendersi da un apparecchio di questo tipo soprattutto quando questo è stato certificato da un Ente terzo indipendente e riporta i marchi della metrologia legale. Mancando di un dispositivo utile alla protezione da sovratensioni oltre che di un sistema utile alla non propagazione del fuoco, l'apparecchio non può essere altrimenti definito se non inidoneo all'uso civile nel contesto di un servizio pubblico offerto. Vero il fatto che se, l'utente ha avuto la possibilità economica di effettuare opere murarie utili ad un apposito alloggio per quel contatore e dunque lo stesso contatore trovandosi alloggiato lontano da casa, anche in caso di incendio, il rischio per la propria incolumità sarebbe minimo. Tuttavia è anche vero che la maggior parte delle abitazioni sono collocate in centri urbani e spesso in centri storici dove non vi è alcuna possibilità di effettuare nuove opere murarie per poter alloggiare questi contatori. Gli stessi venendo installati direttamente in casa rappresentano un pericolo diretto di incendio e un potenziale rischio per l'incolumità di chi vi risiede. Nel caso specifico dei condomini poi la situazione è ancora più allarmante, perchè un gran numero di questi contatori viene installato l'uno accanto all'altro nella tromba delle scale e li, il pericolo, auenta in maniera esponenziale. 

Leggi l'articolo del nuovo incendio che ha avuto luogo ad Adrano il 5 marzo 2018. Tre gli intossicati,  una donna di 36 anni con la figlia di tre anni e anche una adolescente. 15 famiglie scampate al pericolo per un mero caso fortuito. Leggi l'articolo originale.

 

La componente elettronica contenuta all'interno di questi contatori, per poter funzionare, non può essere collegata direttamente alla corrente alternata a 220 Volt e per tal motivo all'interno del contatore vi è un trasformatore che appunto trasforma la corrente alternata in una corrente continua di pochissimi Volt. Purtroppo però, troppo spesso, come evidenziato dall'articolo sopra e dai fatti intercorsi ad Adrano, una sovratensione permanente, non comporta un semplice e comune guasto. Non può comportare un semplice guasto se a quell'apparecchio e affidata la gestione dell'erogazione di energia elettrica di una abitazione civile, di un condominio o di una attività commerciale e soprattutto se questo è sprovvisto di quelle protezioni che erano state prescritte dalla legge. L'incendio è una delle prime conseguenze che possono manifestarsi. Tutta l'energia che alimenta le nostre abitazioni e il contatore stesso, proveniente da una derivazione della trifase ossia il 380 V presente nelle cassette di derivazione che a loro volta sono collegate alle cabine a media tensione della vecchia ENEL. Nel caso in cui si interrompe la linea del neutro per guasto di un connettore, si crea sulla linea elettrica una sovratensione permanente che sbilancia ed aumenta esponenzialmente la tensione  che arriva al contatore e che genera un effetto di surriscaldamento nel trasformatore posto all'interno. Maggiore è il surriscaldamento del trasformatore e del contatore quanto minore sarà l'assorbimento degli elettrodomestici in casa. Ecco perchè questi incendi generalmente hanno luogo solitamente nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino. Perchè le famiglie, in quegli orari, consumano meno energia, usano meno elettrodomestici.. Il contatore dunque, in quel momento, essendo sprovvisto di ogni tipo di protezione, sarà l'elemento più soggetto agli effetti della sovratensione permanente e al potenziale incendio dello stesso.  Nel caso specifico di questi incendi, abbiamo infatti notato che gli impianti civili restano sempre integri, non scattano neppure le protezioni perchè queste non registreranno alcun guasto sull'impianto civile, il guasto infatti si verificherà a monte dell'impianto civile, nel contatore stesso e quindi prima di ogni dispositivo di protezione. Magnetotermici e salvavita resteranno armati, ma vi ritroverete in piena notte senza corrente, al buio,  perchè non appena il contatore avrà preso fuoco e bruciato anche i vari connettori che alimentano l'impianto civile non ci sarà più energia nell'impianto di casa. Credeteci, ritrovarsi al buio, e aprire la porta di casa venendo letterlamente avvolti dal fumo nero e acre di quei contatori che bruciano, non è certo una bella esperienza. Diventa veramente difficile riuscire a trovare una via di fuga all'incendio.

 

Eccolo il nuovo Open Meter, nient'altro che un restyling del vecchio contatore prodotto dalla CMEC la nota multinazionale cinese che per concorrenza sleale distrusse con i favori del Governo la Finmek Pagani di Salerno. Realizzato sempre in collaborazione con i cinesi, ma questa volta il design è firmato dal celebre Architetto Michele De Lucchi. Cosa cambia in sostanza..? Secondo il pensiero di molti nulla, ma questa volta, la vera novità, sta nel fatto che....dovremo pagarglielo noi. 

 
 

Il nuovo Open Meter di Enel Distribuzione Spa viene assemblato in Romania, a Busteni, dove la Ducati Energia, azienda di famiglia dell'ex Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, (leggi interpellanza C.2/00516) con i soldi della Cassa Depositi e Prestiti ha delocalizzato o meglio "multilocalizzato" come precisava l'allegra Ministra in un'intervista del Fatto Quotidiano. Una azienda blindata dove non è nemmeno possibile chiedere informazioni sulle loro produzioni che subito diventano scontrosi. Un'azienda dove non ci lavorano di certo italiani al contrario di quello che vuol farci credere la società e-Distribuzione con i video pubblicitari sul loro sito. 

Ordunque, produciamo scatolotti di plastica in Romania, incentivando la disoccupazione nel nostro paese, ci mettiamo i soldi nostri per "multilocalizzare" all'estero le aziende italiane dei nostri ex politicanti e come se non bastasse, dovremmo anche ricaricare del costo di produzione di quegli scatolotti le nostre bollette come espressamente specificato su varie pubblicazioni che trattano la questione. Non ci bastava l'assurdità di un canone RAI in bolletta? Ora dobbiamo caricare la bolletta anche del costo di un contatore che non ci serve a nulla se non a metterci addosso il timore e la paura che possa prender fuoco da un momento all'altro..? Se accettiamo questi compromessi, la prossima volta che cosa ci metteranno in bolletta la cartella di Equitalia o il bollo dell'automobile? Saremo tutti sotto scacco, come malati terminali alla mercè di chiunque per propri interessi sia disposto a staccarci la spina. Per tal motivo riteniamo sia nostro dovere informarvi e mettervi di fronte alla possibilità di scegliere se farvelo cambiare o meno. 

 

NON E' OBBLIGATORIO, NON ESISTE ALCUNA LEGGE CHE IMPONGA LA SOSTITUZIONE.

Se qualcuno dovesse imporvi la sostituzione di quel contatore, mandatelo letteralmente a quel paese..! Se insistono chiamate i carabinieri! 

Abbiamo interpellato ARERA, l'autorità per l'energia elettrica e il gas, abbiamo consultato tutte le Delibere e tutti i Decreti legislativi inerenti i contatori e la loro messa in servizio. Non esiste nessuna legge che imponga la sostituzione di quel contatore.. 

E-Distribuzione Spa non può vantare alcun diritto sulle vostre proprietà che sono VOSTRE e nessuno può e deve permettersi di entrarvi senza chiedere il vostro permesso. La stessa cosa vale per il manufatto esterno che vi hanno indotto con l'inganno a creare a vostre spese per alloggiare un contatore potenzialmente pericoloso. Anche quella è una vostra proprietà e vi consigliamo di dotarla di chiusura con serratura o lucchetto. In quella cassetta o ovunque sia installato quel contatore che come ben sapete non è di vostra proprietà, esiste qualcos'altro che invece è di vostra proprietà e che deve essere protetto e tutelato da voi in primis. Stiamo parlando dei VOSTRI DATI DI CONSUMO, qualcosa che vi appartiene e che è VOSTRO. Voi scegliete a chi fornirli, come fornirli e dovete essere informati delle modalità di trasmissione dei vostri dati affinché questi non vengano mai alterati a vostro danno. Nessuno deve avervi libero accesso direttamente dalla strada se non in vostra presenza. 

 

Se il vostro contatore è un contatore MID installato dal 2007 in avanti, non fatelo sostituire per nessun motivo. Non vi è alcuna necessità di sostituire tali contatori se non per specifici difetti del prodotto o guasti che in tal caso devono essere ben specificati sul verbale di sostituzione.

I contatori di nuova generazione MID installati dal 2007 in poi, sono riconosciuti come apparecchi a valore metrologico legale, sono stati messi in servizio nel rispetto delle norme prescritte dal D.Lgs n. 22 del 2 febbraio 2007 che ha recepito la Direttiva Comunitaria MID 2004/22/CE e ha abrogato le disposizioni di legge precedenti quali il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SANDRO PERTINI del 10 settembre 1982, n. 872  in attuazione della direttiva (CEE) n. 76/891 relativa ai contatori di energia elettrica.. Come fare a riconoscere se il tuo contatore di casa è un contatore MID..? Semplice.. Controlla che sul frontare del tuo contatore siano riportate le seguenti marcature. Nel riquadro in basso deve essere presente la Marcatura CE e di fianco ad essa deve comparire sempre il simbolo M seguito dall'anno che deve corrispondere con quello in alto di fabbricazione posto di fianco al nome del modello del contatore. Nell'immagine il nome del modello è riconosciuto come GEM e l'anni di fabbricazione è il 2011.

 

La loro validità metrologica è di 15 anni, trascorsi i quali basterà solo richiedere una verifica metrologica per poter continuare ad utilizzarli ancora. Tuttavia, anche per tali contatori, Enel Distribuzione Spa non ha mai inviato a nessuno la Dichiarazione di Conformità CE. Per tal motivo vi invitiamo quanto prima a richiederla. Questi contatori presentano le stesse medesime potenzialità di rischio incendio di quelli illegali distribuiti dalla medesima società dal 2001 al 2006, per tal motivo, il documento di Dichiarazione di Conformità CE vi potrebbe risultare utile in caso di incendio in quanto è il documento che certifica una responsabilità diretta sia civile che penale per qualsiasi danno quel contatore possa procurare alla vostra proprietà o alla vostra famiglia. Ricordiamo che la Dichiarazione di Conformità CE deve essere firmata dal legale rappresentante della società e-Distribuzione. Per legge e-Distribuzione è obbligata a consegnarvi tale documento, anzi, tale documento doveva far parte per legge dei documenti forniti unitamente all'apparecchio nel momento in cui è stato messo in servizio. Come prescritto dagli allegati della valutazione di conformità CE contenuti nel sopracitato Decreto legislativo:

Allegato D punto 5.2

Allegato F punto 6.2

Allegato H1 punto 6.2

 

Per richiedere la Dichiarazione di conformità CE del tuo contatore MID invia il nostro modulo opportunamente compilato al seguente numero verde di fax 800 085 577

Ricordatevi di conservare la ricevuta di invio fax con scritto OK. Se e-Distribuzione non dovesse adempiere nei termini intimati, ricontattateci e vi aiuteremo a sporgere formale denuncia querela nei confronti della società. 

Di seguito ti alleghiamo il nostro modulo in formato PDF:

Modulo richiesta Dichiarazione di conformità MID e certificato antincendio.pdf (68169)

 

Per qualsiasi necessità potete contattarci al seguente indirizzo di posta liberazioneitaliana@gmail.com

 

Se il tuo contatore è un contatore di prima generazione, costruito dal 2001 al 2007 e privo dei requisiti di conformità CE, non fartelo sostituire per nessun motivo se non in presenza di autorità di polizia giudiziaria e solo dopo che sia stato applicato lo strumento repressivo che la norma prevede, ossia il sequestro amministrativo o penale di quel contatore. 

Prescrizioni di legge che regolamentavano l'utilizzo di contatori per la misurazione dell'energia elettrica:

Indipendentemente dal fatto che quell'apparecchio possa aver funzionato o meno negli anni, che possa aver compiuto qualsiasi tipo di misurazione in base alla quale è stato pagato un corrispettivo, se l'apparecchio non è di tipo legale e approvato, quella misura sarà sempre di tipo illegale, così come è stata illegale qualsiasi tipo di fattura emessa sulla base di una misura illegale. Sulla base di questo principio e-Distribuzione è sanzionabile in base a quanto prescritto dall'Art 692 del Codice penale per aver detenuto misure e pesi illegali nel contesto di un servizio di pubblica utilità offerto ai consumatori. 

Se hai uno di questi tipi di contatore, clicca sull'immagine che rappresenta il tuo e raggiungerai il modulo specifico per richiedere la Dichiarazione di conformità e legalità per questi contatori. Ti avvisiamo di seguire scrupolosamente le istruzioni. 

 

Le camere di commercio con le nuove avvertenze pubblicate in gazzetta ufficiale direttamente sotto all'Art. 1 del D.Lgs n. 22 del 2 febbraio 2007, possono effettuare i controlli casuali su tutti i contatori, compresi quelli messi in servizio tra il 2001 e il 2007.

Precisiamo che i controlli casuali possono essere anche richiesti direttamente da chi ha interesse nella misurazione effettuata dall'apparecchio, quindi anche dal semplice utente che potrà rivolgersi direttamente agli uffici metrici delle rispettive camere di commercio o a qualsiasi organo di polizia locale. 

Non fatevi sostituire per nessuna ragione il contatore riportato nelle ultime due immagini sopra. Non fatevelo sostituire o almeno non prima di aver accertato se avete subito un danno nell'utilizzo di quel apparecchio illegale..! Prevenire è meglio che curare. Seguite attentamente le nostre indicazioni..!

Tutti i contatori che riportano una indebita marcatura CE o che presentano una Marcatura che trae in inganno il consumatore e non rispetta i requisiti di legge prescritti dalla Decisione 93/465/CEE, sono soggetti alle disposizioni di legge che recepiscono la direttiva 2001/95/CE. della Comunità Europea. L'Italia ha recepito tale direttiva con il Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 172 "Attuazione della direttiva n. 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2004. Nelle disposizioni contenute nell'Art. 11 sono previste le sanzioni da comminare ai trasgressori ed in questo caso ad Enel Distribuzione Spa che ha immesso sul mercato o posto in servizio quel prodotto difettoso anche soggetto a quanto previsto dai principi di tutela contenuti nella LEGGE DEL CONSUMO decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore

In base al sopra citato D.Lgs n.172, è stato deciso e imposto in linea con le Direttive specifiche della Comunità Europea che sul territorio SEE potessero circolare solo prodotti che fossero ritenuti sicuri. Per determinate categorie di prodotti che fanno riferimento a precise norme tecniche e Direttive della Comunità Europea, al fine di permettere al consumatore di ricevere l'informazione di presunzione di conformità ai requisiti minimi di sicurezza è stata prescritta la Marcatura CE, ma non solo. Oltre alla marcatura CE, per alcuni prodotti particolari era indispensabile anche la dichiarazione di conformità CE firmata dal legale rappresentante dell'azienda che l'aveva prodotto/fabbricato. Nel caso dei contatori di energia elettrica è prevista per legge e deve essere fornita unitamente al contatore. Se qualcuno dovesse presentarsi a casa vostra per sostituirvi il contatore, chiedete preventivamente se quel contatore è fornito del documento di Dichiarazione di Conformità CE. Se ne è sprovvisto, evitate di farvelo installare in casa..!!! Non avrete alcuna garanzia..! Equivarrebbe ad acquistare un'automobile sprovvista di targhe e libretto di circolazione.

 

Fonti istituzionali consultate:

decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Data: 10.12.2018

Autore: Pietro

Oggetto: Informazioni

Buongiorno abito a Reggio Calabria ed ho trovato interessante il vostro articolo sui contatori enel. Sono a tutt'oggi validi le indicazioni che date soprattutto in merito alla richiesta della documentazione antincendio e di conformità? Io ho un contatore del 1/2003 che presenta il marchio CE anche se dall'impennata dei consumi che ho avuto nell'ultimo anno non so se è meglio chiedere una sua verifica o sostituirlo poiché casualità proprio oggi ho ricevuto un volantino enel che mi comunicavano la sostituzione del contatore in un giorno prefissato. Cosa mi consigliate di fare? a proposito la mia mail è: principe1@virgilio.it- Grazie

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Data: 11.07.2018

Autore: Daniele

Oggetto: E-distribuzione - incaricati

Dopo la quarta visita ed il quarto diniego, ho deciso di scrivere all'azienda di Bologna - che ha subappaltato ad aziende locali il servizio di sostituzione.
Ho inviato mail di reclamo per l'insistenza, in primis, ed in seconda battuta per la prepotenza ed arroganza dell'ultimo incaricato; ho inoltre diffidato formalmente l'azienda dall'invio di ulteriori incaricati, da essa inviati o da ditte terze ad essa commercialmente legate. Ho minacciato di adire le vie legali. Vediamo se basta, o se bisognerà fare sul serio.

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