La prima vera libera associazione di consumatori
DA DOMANI DISOCCUPATO GRAZIE AI CONTATORI ENEL E AL MERCATO LIBERO DELL'ENERGIA
15.01.2015 10:18
Gentili collaboratori di Liberazione italiana, gentile redazione, vi scrivo per sottoporvi un altro caso relativo a ENEL.
Purtroppo il mio. Seguo da anni il vostro sito.
Dopo aver letto il vostro articolo relativo ai contatori, ho provveduto a richiedere la dichiarazione di conformità CE, come da voi segnalato. Staremo a vedere se mi arriva. Ma c’è dell’altro. Il giorno 12 gennaio 2015 ricevo una fattura di Enel da pagare entro il 13 gennaio 2015. Sì, avete letto bene, entro il giorno seguente. Leggo che tutti i miei pagamenti sono andati a buon fine, sono regolari, non ho dunque arretrati da pagare. Eppure l’importo della fattura che mi si chiede di pagare nel lasso di tempo di un giorno è stratosferico: 9.288,11 euro, proprio novemiladuecentoottantotto euro e undici centesimi.
Per che cosa, se non ci sono arretrati da saldare? Per presunti “calcoli di rettifica relativi al periodo aprile 2012 – agosto 2014” (così è scritto sulla bolletta che vi allego). In pratica l’importo mensile che mi veniva addebitato è raddoppiato e questo non perché siano raddoppiati i consumi, ma solo perché i parametri usati per calcolare l’importo da addebitare in bolletta sono cambiati e sono cambiati agendo in modo retroattivo.
In teoria dovrei anch’io rivedere i miei costi. Poiché la bolletta è relativa alla mia attività, un bar, io dovrei ricalcolare i miei prezzi al pubblico, anch’io retroattivamente di due oltre anni, dovrei cioè comunicare a chi ha bevuto da me un caffè, per esempio il 20 maggio 2012, che ha erroneamente pagato il caffè un euro, ma che in realtà costava un euro e venti e ora deve darmi la differenza perché ho dovuto effettuare dei “calcoli di rettifica”. Ma vi sembra normale? Vi sembra normale che oltre a lavorare solo per pagare tasse e balzelli, ora arrivino addebiti retroattivi? Non voglio e non posso pagare questa cifra; questo porterà a interrompe i rifornimenti di energia elettrica di Enel e io dovrò chiudere l’attività. Un’altra piccola impresa che chiude, altre persone disoccupate, locali vuoti.
Questo atteggiamento di Enel è identico a quello dell’imprenditore che scrive all’agenzia delle entrate precisando che le spese indicate nella dichiarazione del 2012 sono da rettificare, che le spese erano maggiori e dunque le tasse da pagare minori e chiede il rimborso della differenza entro il giorno dopo. Vi sembra una cosa fattibile? Vi sembra che uno Stato che dice di voler favorire la ripresa economica possa permettere atti del genere? La sensazione è che di fatto non siamo più cittadini di uno Stato sovrano, ma sudditi. Se vi scrivo è perché spero possiate darmi un consiglio su come procedere, ma anche per segnalare questo fatto all’opinione pubblica e infine per spronare le altre persone, che potrebbero essersi trovate nella stessa situazione, a contattarvi e cercare così di fare fronte comune.
Resto in attesa di una vostra cortese risposta.
Cordialmente
Fabrizio
La redazione di Liberazione italiana
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