La prima vera libera associazione di consumatori


CONTATORI E IL MONOPOLISMO DELLA DISTRIBUZIONE, QUANTO CI COSTANO.

04.03.2018 13:07
Prima della liberalizzazione, ognuno di noi poteva comprare l'energia solo ed esclusivamente dal proprio distributore locale. Questo si occupava di tutti gli aspetti legati alla fornitura di energia, sia tecnici (manutenzione, ripristino e ammodernamento della rete, allaccio, interventi in caso di guasti, ecc) che commerciali (prezzi, gestione bollette, riscossione pagamenti, ecc.). Gli utenti finali, insomma, non avevano la possibilità di effettuare alcuna scelta rispetto alla propria fornitura di energia, ma è anche vero che tutti indistintamente eravamo sotto il principio di tutela e legalità garantito da un Ente dello Stato, l'ENEL. 
Con la liberalizzazione della vendita si è liberalizzato anche l'acquisto e questo ha dato la possibilità al consumatore di rivolgersi ai venditori più competitivi e che avrebbero potuto garantire il prezzo migliore. Dal 1 luglio 2004 al 1 luglio 2007, solo ai possessori di Partita Iva era concesso comprare l'energia dal migliore offerente. Dal 1 luglio 2007 questa libertà è stata concessa a chiunque. Ognuno di noi poteva quindi sentirsi libero di scegliere il miglior venditore di energia. Talvolta per disinformazione, ma, molto più spesso per pigrizia, molti consumatori si sono dimenticati di controllare se, cambiando venditore, avrebbero ottenuto effettivamente prezzi e servizi migliori, ma soprattutto, quanto quel "prezzo migliore" avrebbe inciso in bolletta. 
Ricordiamo che il cambio di venditore rientra tra le particolarità della liberalizzazione del mercato dell'energia, per tal motivo deve risultare il più possibile semplice e facilmente fruibile da tutti. Basta infatti sottoscrivere un nuovo contratto e in un attimo si può cambiare venditore. E-Distribuzione, ricevuta la segnalazione da parte del nuovo venditore del quale si è diventati clienti, effettua una semplice lettura del contatore per chiudere il conteggio del consumo con il vecchio venditore. Il nuovo venditore si fa carico di chiudere la posizione precedente. Cambia dunque solo il venditore, ma il distributore, ossia e-Distribuzione rimane sempre presente, avendo vinto l'appalto di concessione per l'utilizzo della rete. 

Il mercato liberalizzato ha creato un nuovo monopolista privatizzato della distribuzione.

Il ruolo del distributore nel tempo, non è stato tanto quello di garantire chissà quale eccelso servizio ai consumatori di energia elettrica, quanto offrire un servizio di misurazione, raccolta dei dati di consumo e la successiva canalizzazione dei flussi di misurazione ai vari venditori di energia elettrica con cui l'utente finale aveva sottoscritto il contratto. Ma attenzione bene..! Il legislatore del Testo Unico delle Leggi metriche 23/8/1890, n.7088 aveva prescritto all'art. 11 che: 
"Ogni convenzione di quantità, che non sia di solo denaro, anche per privata scrittura, dovrà farsi con pesi e misure legali".
Questa antica regola è sempre stata uno dei fondamenti di ogni forma di commercio anche contemporaneo. Nel contratto di compravendita stipulato con il venditore di energia, la quantità della cosa scambiata ossia il prodotto (energia elettrica) contro il prezzo pagato in bolletta, per una situazione di subiettività, voluta cioè dall'ordinamento giuridico, deve sempre essere espressa in unità di misura legali, come legali devono essere gli strumenti metrici impiegati e legale deve esserne il loro impiego o utilizzo. Ne consegue quindi che, essendo nel campo della compravendita, l'autonomia negoziale limitata da norme imperative, quelle dell'ordinamento metrico, il negozio giuridico-contratto, quando stipulato in violazione di norma imperativa ovvero inderogabile, è tale da radunarlo nella categoria della invalidità per nullità totale o parziale del negozio stesso: giusta la previsione di cui all' art. 1354 c.c. La violazione di norma imperativa poi, oltre a rendere nullo il negozio giuridico sotto il profilo del diritto privato, nel caso della compravendita attuata in violazione delle norme metriche, è tale da estendere al campo penale la propria sfera di influenza: tale è la previsione di cui agli artt. 472 c.p.- Uso o detenzione di misure o pesi con falsa impronta - e 692 c.p. - Detenzione di misure e pesi illegali: tipiche fattispecie di reato poste a prevenzione dei delitti contro la fede pubblica; è il caso, ad esempio, di utilizzo nella compravendita, di un contatore non omologato (quindi illegale), e che viene utilizzato o messo in servizio contro le prescrizioni di legge (art.692 c.p.,1 comma).
 
Tradotto, sta a significare che, un apparecchio di misura come il contatore di energia elettrica secondo il testo unico sulle leggi metriche, dovrebbe servire al consumatore come uno strumento di misura legale utile ad ottenere la garanzia di misurazione dei propri consumi in rapporto ad un successivo corrispettivo che lo stesso dovrà pagare in bolletta. Nel tempo invece si è trasformato solo in un sistema di immagazzinamento di dati di consumo senza alcun valore legale e alla trasmissione di questi ultimi ai vari venditori con cui sono stati sottoscritti i nuovi contratti di fornitura. Il ruolo di e-Distribuzione è diventato nel tempo dunque solo quello di accende o spegne  il flusso di ogni venditore, a seconda delle utenze che essi ottengono sulla base dei contratti sottoscritti. Sulla base di queste informazioni diventa sicuramente più facile comprendere il ruolo del distributore e dove risiede l'interesse di quest'ultimo. Diventa altrettanto semplice comprendere il perché prima Enel Distribuzione Spa e poi e-Distribuzione Spa hanno sempre reclamato a gran voce la proprietà di quei contatori installati nelle nostre case. Il perché nessuno ci ha mai potuto mettere mano a quei contatori per controllare se funzionassero bene o male. L'importante è che funzionino bene per loro e non per i consumatori. 
 
La rete di distribuzione utilizzata dunque non è una proprietà di e-Distribuzione, ma un'infrastruttura concessa volta per volta ogni 12 anni. Questo non dovrebbe precludere il dovere da parte dell'azienda concessionaria di assolvere al compito di ripristinare la rete la dove necessario visti anche i vari finanziamenti e gli acconti stanziati dallo Stato---. Si lasciano così irrisolti tutti quei problemi riguardanti la sicurezza che rappresentano un vero problema per tutti, compresi gli stessi tecnici che vi lavorano. A quanto pare per e-Distribuzione è più interessante investire in smart grids, remote control, tecnologie sempre più open per ottenere una automazione di rete mentre il vero ed enorme problema di fondo non si risolve ed è un altro. Ecco perchè tutte queste "inutilities", a nostro parere, sono portatrici solo di un falso progresso che non porta in sostanza nessun vantaggio al consumatore anche in termini di miglioramento del servizio. In compenso i costi di queste pseudo innovazioni ce li ritroviamo tutti in bolletta. Nessuno di voi si è mai posto il problema di quanto ci costi e-Distribuzione Spa..? Allora crediamo sia utile informarvi affinché capiate che quando vi dicono che un servizio è gratuito, in sostanza, alla fine, non lo è mai.
Se le nostre bollette continuano a crescere a dismisura, non è mai un caso. Come non è un caso che le nostre bollette risultano essere le più alte di tutta la Comunità Europea. Badate bene però che tutto ciò, non è di certo dovuto al costo dell'energia. Vi basterà controllare in bolletta per scoprire che proprio il costo energia incide per minima parte sull'importo totale. Di seguito vi alleghiamo il file PDF delle tariffe che ognuno di noi è costretto a pagare per ogni kWh che arriva nelle nostre case, spesa complessiva contenuta negli oneri di sistema contenuti in bolletta. Pagare è giusto, a volte anche pagare molto potrebbe essere accettabile, ma solo in cambio di un servizio adeguato al costo che si sta pagando.
Tariffe e-Distribuzione Delibera 28 dicembre 2015.pdf (123058)
Pochissimi centesimi che moltiplicati per un numero indefinito di kWh e per oltre 32 milioni di contatori equivalgono a svariati miliardi di entrate per e-distribuzione. Miliardi che gravano sulle nostre bollette, sulle nostre economie domestiche e che ad ogni bolletta noi tutti siamo costretti a pagare nella speranza di avere garanzia di un buon servizio. In questo caso però, le garanzie di ricevere un buon servizio sono davvero poche, soprattutto in materia di sicurezza e se tutto ciò accade, evidentemente è per un unico motivo. Tutto ciò accade perché viene permesso dall'autorità per l'energia e dal Ministero dello sviluppo economico che ha omesso ogni tipo di applicazione di legge dalla nascita della liberalizzazione e della privatizzazione dell'Ente ENEL.

 

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