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A MONSUMMANO TERME SCATTA IL SEQUESTRO ALL'EX CONAD CHE ORA E' DIVENTATO UN MEGASTORE CINESE DELLA CATENA JAJAMAY.

14.03.2014 12:44
A MONSUMMANO TERME SCATTA IL SEQUESTRO ALL'EX CONAD CHE ORA E' DIVENTATO UN MEGASTORE CINESE DELLA CATENA JAJAMAY.
 


PISTOIA - MONSUMMANO: poco prima di Natale era arrivata ufficiale la notizia da parte dell'ex titolare Conad Giovanna Pazzini. Lo stabilimento Conad di Monsummano, situato in via dell'Unità, era stato venduto ai cinesi. Ne avrebbero fatto uno dei soliti megastore che uccidono l'economia nazionale in cui si vendono prodotti di importazione low cost. Un giovane imprenditore cinese di 27 anni con una valigetta colma di soldi aveva conquistato in breve l'attenzione della Pazzini inducendola a non considerare ogni altra proposta. L'opinione pubblica e soprattutto la Pro Loco di Monsummano non avevano di certo gradito la faccenda. La Pazzini di certo non si preoccupò da dove provenissero tutti quei soldi, come non si preoccupò nemmeno del danno che un megastore orientale avrebbe procurato alla già fragile economia di Monsummano. Noi di Liberazione italiana seguimmo la vicenda sperando in un concreto intervento di opposizione locale, ma nessuna azione tangibile fu presa. Ormai ci conoscete e sapete che quando ci muoviamo noi siamo pachidermici, invece di spendere tante parole preferiamo l'azione e così diciamo che qualche suggerimento a chi di dovere l'abbiamo inviato. In concomitanza con la questione di Pistoia che riguardava MONDO CONVENIENZA e al rispettivo controllo e sequestro di migliaia di articoli contraffatti del megastore di Via Fermi abbiamo seguito anche la vicenda di Monsummano. Sappiamo ormai molto bene e con precisione da dove provengono questi giovani imprenditori pieni di soldi e sappiamo ormai molto bene quali siano le loro intenzioni. Più che altro loro non hanno ancora ben chiaro che l'occhio di Liberazione italiana è attento ormai a livello nazionale su ogni apertura e chiusura di attività da parte loro. Noi non ci dimentichiamo di nessun cinese, li abbiamo a cuore proprio tutti, dal primo all'ultimo. 

E così oggi, nemmeno a distanza di un mese dal giorno dell'inaugurazione, la guardia di finanza ha fatto una visitina al giovane imprenditore cinese di buona "famiglia italiana" perchè qui ormai da generazioni. L'ex Conad infatti è diventato parte integrante della catena "no food Jajamay". Sono stati rinvenuti e sequestrati nella sua nuova e scintillante attività oltre 6000 articoli non regolari, in quanto privi di indicazioni in lingua italiana, della composizione merceologica, dell'importatore, del fabbricante, delle avvertenze e delle precauzioni d'impiego. Merce pericolosa per l'eventuale acquirente che sarebbe stato esposto al rischio di contrarre irritazioni ed allergie, vista l'assenza di informazioni sulla composizione della lega metallica con la quale era stata fabbricata la bigiotteria importata dalla Cina. Le varie infrazioni sono state comunicate alla camera di commercio, restiamo ora in attesa di conoscere le sanzioni amministrative applicate al giovane imprenditore cinese. Anche questo imprenditore cinese intraprenderà la strada della donazione alla scuola di Monsummano per riacquistare credibilità nell'opinione pubblica locale? Lo scopriremo presto, è certo però che la nostra attenzione è adeguata al caso e non ci fermeremo qui. Una domanda sorge spontanea ora, che cosa potremmo fare per tutti gli altri megastore Jajamay se bene o male in tutti vendono la medesima merce pericolosa e della medesima provenienza? Ci stiamo seriamente pensando. 

Liberazione italiana Prato

 

 

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