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MAFIA CINESE E TOLLERANZA DAI VERTICI DI GOVERNO

30.01.2014 15:23

Prato, mafia cinese, omicidi sanguinari, ma le forze dell'ordine tollerano se dai vertici di governo arriva un "sussurrato consenso". Questa è la fotografia dell'Italia di oggi, quella verità che i TG non vi racconteranno. Nell'articolo sottostante i dettagli in merito alla tremenda realtà di una nostra città italiana.

 
 
 
Associazione a delinquere di stampo mafioso. Era questa l'accusa nel 2010 rivolta a 19 cinesi di Prato, 16 dei quali furono fermati dai carabinieri, nessun TG o giornale ne parlò mai, probabilmente non era di interesse pubblico. Secondo gli inquirenti, a capo del gruppo ci sarebbe stato un certo Anu, un immigrato di originale orientale arrivato un paio di anni prima dalla provincia di Napoli.. Anu era la mente criminale di tutto il sistema malavitoso, aveva messo in piedi una vera e propria banda mafiosa, con tanto di organizzazione gerarchica, dedita a racket, usura, estorsioni, sequestri di persona, gioco d'azzardo, spaccio di sostanze stupefacenti e soprattutto noto nel circondario per le sue vendette personali sanguinarie. Venne accertato da varie indagini che fu proprio lui, infatti, il mandante dell'omicidio del 17 giugno 2010, quando due cinesi furono trucidati e smembrati come animali a colpi di mannaia tra i negozi di via Pistoiese. Uno scenario raccapricciante tanto che gli schizzi di sangue avevano imbrattato i muri e le auto nelle immediate vicinanze.
 
L'assassinio sarebbe stata la conseguenza e la vendetta per un attentato messo in atto da una banda cinese rivale, che gestiva un'altra bisca clandestina.. In quell'attentato fallito fu preso di mira proprio Anu, il boss della gang.. Il boss infatti quella sera era fuori dalla discoteca Siddharta insieme a un suo "luogotenente" quando quattro cinesi si sono avventati su di lui con i coltelli, riuscendo soltanto a ferirlo.. Anu protetto dai suoi riuscì a scappare e a farsi curare in uno degli ambulatori illegali della Chinatown pratese. Ma non ha mai dimenticato l'affronto e in giro si sapeva che presto o tardi si sarebbe visto del sangue.
 
Un mese dopo due suoi "soldati", come venivano chiamati gli ultimi livelli della banda, si sono presentati con le mannaie in mano nel piazzale circondato da attività gestite da cinesi.. Uno degli attentatori era stato riconosciuto.. Fu inseguito dai sicari, e non ci fu scampo per lui, nemmeno quando cercò rifugio in una tavola calda, dove fu freddato barbaramente e macellato. Un'altro nel frattempo era già stato individuato e fu raggiunto dai killer all'ingresso di un'agenzia di viaggi, dove subì la medesima condanna. 
 
Il gruppo di Anu era dedito soprattutto al minuzioso controllo del territorio.. Conosceva perfettamente le attività della Chinatown, differenziando il pizzo a seconda del giro di lavoro. Il centro di tutto era la bisca clandestina, dove molti connazionali dediti al gioco d'azzardo si indebitavano. La banda aveva così grandi quantità di denaro liquido a disposizione, da poter concedere sotto forma di prestiti ai molti giocatori indebitati e anche per finanziare nuove attività su tutto il territorio nazionale. I tassi erano da usura e chi non pagava veniva prima minacciato verbalmente, poi fisicamente e raramente non pagava ciò che doveva. In molti casi si è arrivati a veri e propri sequestri di persona dei familiari e figli dei debitori. Molti sparirono, si dice che siano tornati in patria.....ma nella chinatown si sa bene che fine abbiano fatto.
 
I carabinieri, guidati dalla direziona distrettuale antimafia del pm Pietro Suchan, hanno ricordato che si tratta della prima volta che un gruppo criminale pratese di origine orientale viene accusato di associazione di stampo mafioso. Da notare che la contabilità della banda era tenuta da una donna, Anian, che conservava un vero e proprio "libro maestro" dove annotava le uscite e le entrate del gioco clandestino, i prestiti ai clienti, gli investimenti e gli scadenzari per la restituzione, con i relativi interessi e le maggiorazioni per i mancati pagamenti.. Era lei che dettava le indicazioni, le date per le riscossioni e le eventuali pene accessorie spesso utilizzando metodi molto violenti.
 
Cosa fu fatto a prato per risolvere questa tremenda realtà..? Nulla..! Ne più ne meno come in altre città d'Italia tipo Milano e già i primi omicidi silenziosi avvengono anche a Roma. 
 
la foto che vedete in alto, ritrae il Boss mafioso Anu evidenziato dal cerchio verde.. Risale all'estate scorsa, mentre in totale libertà e tranquillità si gustava una bevanda fresca in un bar in piazza in mezzo a gente comune, in mezzo a noi cittadini.. Chiramente era ben protetto da almeno una decina di soldati mimetizzati nelle immediate prossimità, pronti ad agire in ogni momento e per qualsiasi circostanza. 
 
Questa è l'Italia di cui nessuno vi parla, di cui i TG non raccontano nulla e poi si parla tanto di lotta alla mafia.. Tuttavia, se questi sono i risultati della lotta alla mafia, allora ragazzi dovete spiegarmi contro quale mafia il nostro governo stanno lottando..
 
Forse c'è una mafia di serie A e una mafia di serie B..? In questo caso cos'è la mafia di serie C visto che si tratta di Cinesi..? 
 
Qui possiamo permetterci di tollerare se al governo sta bene così.. Già, vero, solita storia..
 
 
 
Raffaele Molinari Liberazione italiana

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