La prima vera libera associazione di consumatori


LABORATORIO CINESE A REGGIO EMILIA, SEQUESTRATO TUTTO! ERA UNA BOMBA AD OROLOGERIA!

21.02.2014 17:37

Decine di bombole di gas gpl tenute in condizioni di sicurezza precarie, standard di igiene e condizioni abitative fatiscenti. Sono stati identificate 40 persone. Il vicequestore Capocasa l'ha definita - Una situazione esplosiva


 

C'erano decine di bombole di gas gpl tenute in condizioni di sicurezza precarie, nessuno standard di igiene e condizioni abitative al limite della concezione umana. Così è partito il sequestrato in un opificio/dormitorio cinese in via Sardegna, nella zona della stazione ferroviaria di Reggio Emilia da parte della polizia, insieme a vigili del fuoco, Ausl e direzione provinciale del lavoro. Identificate circa 40 persone di nazionalità cinese intente a lavorare e nello stabile erano inoltre stati realizzati degli alloggi di fortuna con precarie pareti in cartongesso e cucine.

”Una situazione potenzialmente esplosiva”, così l'ha definita il vicequestore di Reggio Emilia Cesare Capocasa. In caso di emergenza, infatti, le uscite di sicurezza erano ostruite dalle bombole di gas, che erano dislocate in vari punti dell’edificio causando, potenzialmente, inneschi a catena, in grado di far saltare per aria l’intera struttura. 

All’interno sono stati trovati trenta cinesi, che lavoravano e abitavano nell’opificio insieme a loro anche bambini piccolissimi.

Palesi irregolarità nelle assunzioni dei lavoratori e uno addirittura clandestino. L’edificio, di proprietà di una società reggiana, era stato affittato a un datore di lavoro cinese che lavorava soprattutto per aziende emiliane e del Veneto. L’edificio è stato sottoposto a sequestro e sono state comminate pesanti sanzioni che quasi certamente nessuno pagherà mai.

Le condizioni igieniche erano l'aspetto più grave della situazione, si presentavano assolutamente inadeguate e umanamente non concepibili. Le numerose bombole di gas Gpl rinvenute all'interno e utilizzate anche per il riscaldamento dei locali, palesavano una situazione di grave e potenziale pericolo per l’incolumità dei cinesi e di chiunque fosse stato in quelle vicinanze. 

Nei laboratori inoltre non risultavano nemmeno presenti materiali di primo soccorso, segnaletica o eventuali luci di emergenza. E’ stato quindi disposto l'immediato sequestro preventivo dell’immobile. Il cittadino cinese scoperto irregolare sul territorio nazionale è stato immediatamente espulso. 

La Direzione Provinciale del Lavoro ha individuato molte altre posizioni lavorative in nero. Ora però anche la posizione del proprietario-locatore dello stabile, un cittadino reggiano, e dei diretti titolari degli opifici sono al vaglio degli inquirenti.

 Seguici anche su Facebook, metti Mi piace sulla nostra pagina di Liberazione italiana Bologna

 

 

—————

Indietro


Commenta l'articolo:

Nessun commento trovato.