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IN MANETTE POLIZIOTTO E AVVOCATO: PERMESSI DI SOGGIORNO AI CINESI IN CAMBIO DI TANGENTI

09.02.2014 11:56
 
I due "sostenitori" dell'immigrazione cinese avevano creato un ben architettato sistema corruttivo per favorire, dietro pagamento, il rilascio di permessi di soggiorno agli immigrati clandestini cinesi sempre ben disposti a pagare pur di aggirare la legge italiana. Permessi di soggiorno falsi naturalmente ma che consentivano a molti cinesi illegali di vivere e lavorare illegalmente nel nostro paese.
 
Avrebbero preso circa 7000 euro in cambio di ogni permesso di soggiorno falsificato. Sono così finiti in manette Giovanni Ferrara, un cinquantenne assistente capo in servizio alla questura di Caserta. Insieme a lui ci è finito anche Alessandro Ruotolo, avvocato trentasettenne del foro di Santa Maria Capua Vetere
 
A carico degli indagati e ai numerosissimi stranieri di nazionalità cinese sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza, in ordine ai reati di falsità ideologica e materiale in atti pubblici, falsificazione di atti pubblici e di omissioni d’atti d’ufficio, finalizzati al rilascio di permessi di soggiorno, o rinnovi degli stessi, a soggetti privi dei requisiti e dietro versamento di tangenti.
 
IL SISTEMA USATO 
 
L’avvocato Ruotolo insieme a Ferrara che era l'addetto all’ufficio immigrazione della Questura e che aveva il compito di istruire le pratiche esprimendo il parere sull’accettazione delle richieste, avevano dato vita ad sistema corruttivo ben consolidato.
 
Alessandro Ruotolo si rivolgeva a Giovanni Ferrara per agevolare, anche attraverso la produzione di documenti falsi in riferimento all’attività lavorativa svolta dagli stranieri, oltre che con distruzione e spesso l’occultamento, da parte del poliziotto, di richieste di accertamenti volte a verificare la veridicità dei requisiti indicati nelle documentazioni allegate alle domande di permesso o rinnovo. Altre volte invece semplicemente evitando di evidenziare anomalie impeditive nell’accoglimento delle richieste. 
 
E così, sebbene non avessero i requisiti e le condizioni di legge, i cinesi ottenevano il rilascio dei permessi di cui Ruotolo aveva assunto, informalmente, il patrocinio, ricevendo in cambio tanti soldoni che divideva con Ferrara.
 
Come vedete la lotta alla comunità cinese non si può limitare a combattere esclusivamente gli illeciti perpetrati a danno dello Stato italiano, il cancro cinese si è insediato creando metastasi anche nelle istituzioni e strutture di controllo dell'immigrazione stessa. 
 
Definirlo gravissimo è quanto mai limitativo.
 
Raffaele Molinari Liberazione italiana

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