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IN CINA SONO ARRIVATI A TAROCCARE ANCHE LA LORO STORIA: MUSEO FALSO CON 40.000 REPERTI SCOPERTI

18.11.2013 12:08
 
Scoperto un museo con 40 mila reperti falsi
CHIUSO PER ACCERTAMENTI!
Quelle che venivano spacciate al mondo per antichità imperiali erano invece reperti falsificati e neanche di buona fattura.
 
CINA-PECHINO - Nel Paese capace di prodigarsi nel falsificare qualsiasi cosa nell'intento di un profitto, dalle scarpe di marca agli smartphone, secondo voi poteva mancare un museo di antichità imperiali che esibisce reperti falsificati.? Anzi, meglio dire che li esibiva, perché è stato scoperto e chiuso. È successo in un villaggio della provincia settentrionale dello Hebei, che esibiva con orgoglio circa 40 mila reperti risalenti alle varie dinastie imperiali della Cina.
 
Ma quando uno scrittore è andato a visitare il museo, si è accorto che qualcosa non quadrava: in particolare un posto d’onore era riservato a un vaso «appartenuto al mitico Imperatore Giallo», che avrebbe regnato sulla Cina la bellezza di ventisette secoli prima di Cristo. Il suo nome era inciso sul prezioso oggetto. Peccato che fosse stato scritto in caratteri cinesi semplificati, introdotti solo nell’anno 1950.. 
 
Un altro esempio? 
 
Nella collezione spiccava un vaso di porcellana della Dinastia Tang, policromo, in cinque colori: peccato che questa tecnica sia stata inventata molto dopo la Dinastia Tang. La faccenda è finita sui giornali cinesi e il museo è stato chiuso in attesa di ulteriori accertamenti. Si è saputo così che il fondatore è il signor Wang Zhongquan, dirigente del locale partito comunista, che anni fa ebbe la brillante idea di abbellire il villaggio con un museo capace di richiamare turisti internazionali da tutto il mondo. E badate che non è un museo qualunque: 12 sale, per un totale di 88 milioni di spesa.. Descritto come centro di educazione patriottica.. Wang si sarebbe occupato anche dell’acquisto dei reperti contraffatti, pagandoli tra i 100 yuan (12 euro) e i 2 mila (240 euro) l’uno. Doveva essergli chiaro che reperti di quattromila anni fa non potevano costare così poco. Eppure ora il signor Wang è ancora ottimista: dice che «almeno 80 dei nostri 40 mila reperti sono sicuramente autentici». 
 
E aggiunge: «solo gli dei possono dire con certezza se qualcosa è vero o falso».
 
 
ECCO A VOI LA STORIA TAROCCA CINESE
 
Una storia che ormai mette seri dubbi nei turisti e che sta facendo il giro del web. La condotta cinese negli anni ha portato a questo, a non avere più certezze, nessuna sicurezza. Ci ha portato a vivere di tante cose che non hanno alcun valore concreto, sono solo e semplici falsità. La cultura cinese del mentire si manifesta ormai in qualsiasi cosa, ma arrivare a falsificare anche la propria storia, la storia della propria civiltà, crediamo che vi possa portare a comprendere che la perdita di valori in questo popolo va al di la di ogni limite. 
 
Forse tutti quei soldi sprecati in questa assurdità, il partito comunista cinese avrebbe potuto usarli per salvare migliaia di bambini che ogni giorno muoiono negli orfanotrofi cinesi. Bambini abbandonati dai propri genitori per il terrore delle ripercussioni che lo stesso partito comunista avvierebbe su di loro per la politica del controllo delle nascite. 
 
Già è vero però.. Quello non porterebbe alcun profitto ai cinesi.
 
 

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