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CINESI: EVASI 35 MILIARDI IN ITALIA SOLO NEL 2010 UN'INCREMENTO DEL 30% PER IL 2011, PER IL 2013 SI ARRIVERA' AI 60 MILIARDI.
12.11.2013 13:43
E mentre noi italiani stiamo a scannarci l'uno con l'altro e a farci i conti in tasca tra cittadini per la lotta all'evasione, mentre ci appioppano la rintracciabilità per spese maggiori ai 1000 euro. I cinesi ci fottono e forse sarebbe ora di incominciare a ragionare meglio sulla realtà delle cose. Non credete..?
L’Italia è al primo posto in Europa per pressione fiscale sui cittadini italiani, ma è anche al primo posto in europa per evasione fiscale da parte dei cinesi..
Le imposte evase per la maggiore dalla comunità cinese sono l’IRES, IRAP, IRPEF, l’IVA, oltre alle imposte locali che i cinesi nemmeno considerano.. L’evasione fiscale stimata è di circa 35 miliardi di euro..
A Prato, su un campione di 100 dichiarazioni dei redditi presentate da confezionisti cinesi per il 2010 è emerso che a fronte di 200 mila euro di imposte da pagare, l’Agenzia delle entrate non ha assolutamente riscosso nulla..
Anche a Napoli, in un noto quartiere dove si combatte una faida di camorra, sono state rilevate ben 9.300 imprese cinesi, tra individuali e società di capitali, su un totale di 15.000 esistenti e la gran parte di queste sono gestite tramite prestanome col fine ultimo di non pagare le tasse.
In quasi tutte le ditte cinesi controllate nel primo semestre del 2011 sono state trovate irregolarità che hanno portato a sanzioni amministrative ed in mote di queste sono state riscontrate anche violazioni penali.. Nemmeno le sanzioni amministrative sono state alla fine pagate.. In barba ad ogni regola o sanzione statale i cinesi continuano imperterriti la loro politica comunitaria di evasione.
Questo è quanto risulta dalla nuova inchiesta condotta dal’Associazione Contribuenti Italiani, elaborando dati della Polizia tributaria, dell’Amministrazione finanziaria, delle Camere di Commercio e de Lo Sportello del Contribuente, presente nelle principali città d’Italia..
Le aziende cinesi operano in tutti i settori industriali, tra cui l’abbigliamento, la produzione di detersivi e giochi.. Insomma, altro che tessile di Prato, meccanica fine di Vicenza e Treviso, mobile della Brianza..
Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani ci spiega un pò le statistiche:
Analizzando i dati emerge che nei distretti dove la comunità cinese è maggiormente presente, è stato rilevato un indice di evasione fino al 98%. Bisogna subito rafforzare i poteri di verifica e controllo fiscali conferendo poteri di Polizia tributaria ai Vigili urbani ed ai Carabinieri..
Da sola la Guardia di Finanza, che da tempo opera con successo sul fronte dell’evasione fiscale, non può fronteggiare un’evasione così diffusa’.
Per arginare tale fenomeno, l’Associazione Contribuenti Italiani propone di non rinnovare il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati che non risultano in regola con il pagamento di imposte e contributi.
Questo però non risolverà il problema dell'evasione cinese, i prestanome cambiano continuamente nelle aziende e per un cinese a cui non rinnoveremmo il permesso di soggiorno ne arriverebbero 100 che si intesterebbero nuove attività.
LA PRIMARIA POLITICA DI CONTRASTO DEVE ESSERE EFFETTUATA DAL CITTADINO ITALIANO. DEVE CONTRASTARE QUESTA CONDOTTA DI DELINQUENZA ORGANIZZATA CINESE EVITANDO A PRESCINDERE DI COMPRARE PRODOTTI CINESI. COMPIERE UNA VERA E PROPRIA OPERA DI DIVULGAZIONE DELL'ILLECITO CINESE AL FINE DI BOICOTTARE QUESTE ATTIVITA' CHE NON RISPETTANO ALCUNA LEGGE ITALIANA E SI PONGONO AL DI SOPRA DI OGNI REGOLA CHE PALESEMENTE NON RISPETTANO.
CHI COMPRA DAL CINESE UCCIDE IL SUO PAESE
FISSATEVI BENE IN TESTA QUESTA FRASE !!!
Liberazione italiana
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