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BORSE BRACCIALINI: CONTRAFFATTE DAI CINESI MA LORO FANNO I CONTRATTI DI SOLIDARIETA'
01.03.2014 16:17Il 16 gennaio 2014 è arrivata la proroga del "contratto di solidarietà" fino al 20 gennaio 2015 per i lavoratori della Braccialini (Scandicci). Dal settembre 2012 l’azienda di pelletteria ha cominciato un percorso di revisione del proprio modello di business, che ha portato all’accordo del gennaio dell’anno scorso, in cui si prevedeva la gestione della mobilità durante il piano di solidarietà solo per i lavoratori volontari ed un programma di applicazione del contratto di solidarietà per il resto dell’organico. La firma della proroga è stata comunicata dalla società tramite un comunicato stampa nel quale Riccardo Braccialini, ad della società, spiega: “Le iniziative intraprese sono state necessarie per recuperare competitività e dinamismo e far fronte con forza al piano di sviluppo che l’azienda si è posta.
La verità è che non si tratta affatto di recuperare competitività e dinamismo, Braccialini è un marchio che va alla grande ed è presente in oltre 40 paesi con i suoi negozi a marchio unico. Quindi parliamoci chiaramente, il discorso è un'altro, non esiste il problema della mancanza di lavoro o della crisi per Braccialini. Il problema se mai è, che questa azienda non ha conservato nulla della propria storia, nulla di quel laboratorio nato nel 1954 dalla capacità imprenditoriale di Roberto e Carla Braccialini. Si è trasformato nel tempo nella solita griffe nota che, come tante altre che si fregiano del marchio Made in Italy, alla fine di Made in Italy è restato a malapena il nome. Nel 2010 infatti dopo vari agganci e associazioni con altre aziende nel mondo della moda, Braccialini aveva iniziato a puntare alla Cina affidando ai cinesi il compito di produrre le proprie linee e conservando solo ed esclusivamente quello che è un "disign italiano". E' triste spendere 700 o 800 euro in una delle boutique Braccialini e poi scoprire che nell'angolo più remoto e nascosto di quella borsa che si sfoggia con orgoglio, c'è una piccola etichetta con scritto Made in China. E' ancor più triste scoprire che la medesima borsa, con la medesima manodopera con cui è stata realizzata la puoi avere per 24 euro e pochi centesimi. Chiaramente senza l'etichetta Braccialini e con finiture leggermente inferiori, ma dentro, nel remoto angolo trovi sempre la solita e medesima etichetta Made in China che le accomuna. Vi chiederete com'è possibile, lo posso immaginare. Eppure è possibilissimo se pensate che quella borsa, l'azienda Braccialini come costo di produzione in Cina forse la pagherà ancora meno. Ma come si fa a passare da 24 euro a 700 euro..? Beh si può fare in molti modi, ma, diciamo che per ora non possiamo entrare in merito all'argomento.
Troveremo quindi una scusa e diremo che preferiamo evitare di stimolare altri a seguire questa strada. :) E poi ultimamente abbiamo già abbastanza rogne per quel che pubblichiamo. Meglio evitare che qualcun'altro ci quereli per un'altra verità che era meglio non dire.. ;)
E ora vi mostriamo due foto di due borse.. Una è Braccialini e l'altra no, non vi diciamo quale delle due è quella originale. Non vi diciamo qual'è quella da 700 euro e quella da 24 euro. Vi possiamo dare la certezza però che entrambe sono Made in China e di quel Made in Italy si dice che ci sia rimasto solo il design. Degli operai di Scandicci non si sa effettivamente cosa ne sarà, credo che nessun italiano farebbe un lavoro del genere al prezzo di € 24,90. Però se tra i nostri lettori ci fosse qualcuno con le capacità di farlo saremo ben lieti di farlo presente alla Sig.ra Carla Braccialini che tra l'atro è stata nominata pure Cavaliere del lavoro.
Liberazione italiana
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